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Covid-19, riflessioni e proposta di Curto: «Preoccupa il Camberlingo, le camicerie producano Dpi»

Euprepio Curto

Di seguito una nota dell’avvocato Euprepio Curto, già più volte parlamentare e consigliere comunale nella sua città (Francavilla Fontana):

Se le indiscrezioni comparse su Lo Strillone circa la presenza di casi di positività al Coronavirus all’interno del Camberlingo dovessero essere confermate, non vi è dubbio alcuno che il livello di preoccupazione della comunità francavillese si eleverebbe di molto.

Ma se poi si dovesse avere conferma  che la positività riguarda non solo pazienti ma anche operatori sanitari (siano medici, infermieri o Oss, non importa!) il livello di preoccupazione si eleverebbe ancor di più!

Ma se, addirittura, si dovesse avere la conferma che a tale situazione si sia giunti per mancanza di quei dispositivi di protezione individuali che mai come oggi rappresentano l’unica valvola di sicurezza per chi opera nella sanità, ebbene, in tal caso la preoccupazione lascerebbe il campo alla indignazione erga omnes, ovverosia verso tutti coloro che in questo momento delicatissimo della vita della comunità nazionale e locale hanno, non la facoltà, ma l’obbligo e il dovere morale di assumersi qualche  responsabilità in più rispetto a tutti agli altri. Obblighi di conoscenza, di valutazione, di intervento, di informazione.

Sino ad ora mi sono astenuto dall’intervenire sul tema,  anche perché profondamente scocciato di dovere interloquire con chi, evidentemente poco aduso al confronto dialettico (politico e non),  insiste nel manifestare allergia a qualsiasi  osservazione critica, anche quando questa è manifestata con onestà intellettuale e con intenti costruttivi. E, pur tuttavia, alcune cose vanno dette con forza!

Chi  è tenuto più di altri, a ragione dei ruoli politici o istituzionali, sia  pure pro tempore rivestiti,   ad assumersi le responsabilità del momento ha il dovere di conoscere direttamente,  e non de relato,  quale sia la situazione attuale in Francavilla e come essa tenda ad evolversi. Il che equivale a dire che le informazioni vanno assunte direttamente di concerto con gli altri attori  assumendo iniziative idonee a  costituire  in materia di contrasto al Covid 19 una sorta di “Comitato per l’ordine e la Sicurezza Pubblica”.  Un Comitato per l’ordine e la Sicurezza Pubblica che non corrisponde affatto al gruppo composto, pare spontaneamente,  dai  sindaci della provincia di Brindisi,  che, almeno a quel che è dato sapere,  è stato sostanzialmente estromesso da qualsiasi funzione in materia, forse a causa di una evidentemente non condivisibile   “lettura” di una Carta Costituzionale  che,  se è vero riserva solo allo Stato gli indirizzi generali sui livelli essenziali di assistenza  e anche alle Regioni (legislazione concorrente) la “Tutela della Salute”, riserva ai sindaci ruoli di amplissima

responsabilità  in quanto il primo cittadino, quale rappresentante primario della sua comunità potrà emanare, ai sensi del D. Lgs. 257/200 TUEL, provvedimenti urgenti qualora si verifichino situazioni di particolare gravità che interessano l’igiene e la sanità pubblica.

Un Comitato, quindi,  legittimato ad  assumere direttamente le notizie utili per la seconda fase: quella della valutazione sulle strategie,  a cui  dovrebbe seguire l’intervento operativo per combattere una battaglia sicuramente vincente se si potrà contare su uomini e mezzi.

Il capitale umano c’è! E non passa giorno senza che non si venga a conoscenza della straordinaria abnegazione che sta caratterizzando tutti coloro che, ai diversi livelli,   stanno operando nella sanità pubblica!

Ma c’è anche un disperato bisogno di mezzi, per ottenere i quali il political correct, non solo non di rado è insufficiente, ma, ancor di più, frequentemente deleterio, in quanto proprio in questi casi  l’egemonia politica di alcuni territori fa strame degli interessi  pur legittimi di altri.

Ma come  ormai emerge dalla lettura di tutti i più autorevoli quotidiani nazionali il problema Covid 19 reca con sé un altro problema assolutamente drammatico: il problema economico occupazionale.

Personalmente da tempo vado ripetendo che le amministrazioni locali non devono limitarsi ad attendere e gestire i trasferimenti statali. Ma, al contrario, devono esse stesse diventare motrici di sviluppo e occupazione.

Francavilla Fontana è stata per lungo tempo la capitale del facon e delle camicerie, alcune delle quali ancora oggi stoicamente resistono sul mercato.

Possibile che un’Amministrazione comunale attenta al futuro del territorio  non si sia posta la domanda se – tenuto conto che dovremo abituarci a vivere lunghe stagioni modificando i nostri costumi quotidiani – una riconversione immediata in dispositivi di protezione individuale (mascherine camici a Km. 0) possa costituire, al di la della drammaticità degli eventi, una straordinaria occasione di sviluppo? Silenzio assoluto anche sotto questo aspetto!

Infine, l’obbligo di informazione. Sarò chiaro! Quella fino ad oggi fornita è stata tutt’altro che informazione. Eppure essa informazione rappresenta oggi una delle maggiori garanzie contro la diffusione del Coronavirus perché aumenta la sensibilità al tema, evita le sottovalutazioni,  suggerisce condotte e comportamenti, e, soprattutto, consente una “lettura” più ampia e approfondita non solamente di ciò che siamo, ma soprattutto di ciò che saremo, ovvero di ciò che saremo costretti ad essere.

Interpretare passivamente questo particolare momento storico potrebbe fare male,  molto male alla nostra comunità. Molto di più del Coronavirus.

28-3-2020

Avv. Euprepio Curto

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