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Castello di Oria, senatrice scrive a Soprintendenza e sindaca: “Rischio sbilanciamento a favore del privato”


Margherita Corrado

La senatrice Margherita Corrado (ex M5S, ora indipendente) e componente della Commissione Cultura di Palazzo Madama, dopo aver scritto al ministro Dario Franceschini, ha indirizzato una missiva anche alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Lecce e Brindisi a proposito della spinosa questione del castello di Oria, ancora chiuso, intorno al quale sarebbe in corso una trattativa tra Comune e proprietà (Borgo Ducale Srl della famiglia Romanin – Caliandro) ritenuta dalla stessa parlamentare piuttosto sbilanciata in favore del privato. Ciò, almeno sulla base della bozza di convenzione circolata nei mesi scorsi. Il tema al centro del discorso è sempre lo stesso: un cambio di destinazione d’uso che Corrado definisce quantomeno discutibile, anche sulla scorta di “una progettazione preliminare incompatibile con la dignità del monumento”.

Scrive la senatrice: “Non posso non chiedermi perché, almeno apparentemente, l’interlocuzione avvenga tra l’ente locale e la prefata società senza che questo ufficio territoriale di tutela del Ministero della Cultura sia in qualsiasi misura coinvolto”.

“Sarebbe rischioso – prosegue la senatrice – e, mi permetto di aggiungere sconsiderato, che codesta Soprintendenza, dato il pregresso a tutti noto (la questione giudiziaria che ha riguardato anche ex esponenti della Soprintendenza, ndr) che la pone nella condizione di doversi far perdonare molto dalla popolazione di Oria in materia di tutela della integrità del castello, solo a cose fatte facesse valere le proprie prerogative, lasciando credere a Comune e proprietà di essere mero spettatore delle loro interlocuzioni. Le bozze finora prodotte, ad esempio, sono note a codesto Ufficio? È attivo un tavolo o comunque una interlocuzione adeguata con gli amministratori in carica?”.

Insomma, Corrado chiede che la Soprintendenza assuma da subito almeno un ruolo da co-protagonista nella vicenda, così che finalmente il castello torni a essere fruibile alla popolazione, aperto alle visite e alle iniziative culturali. Nel rispetto dei diritti del privato ma anche delle legittime aspirazioni della comunità.

Infine, la senatrice chiede di essere messa circa la situazione vincolistica del castello e della collezione archeologica in esso custodita, oltre che ovviamente del ruolo che la Soprintendenza intende assumere nelle trattative in corso.

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