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Gazebo e sedie gratis per il centro vaccini di Oria: imprenditore vuole donarli, Asl è d’accordo, ma…


di Eliseo Zanzarelli

Ormai più di dieci giorni fa, sorse un’idea per ridurre i disagi del centro vaccinale di Oria: su suggerimento di un suo amico, un imprenditore si era messo a disposizione per concedere in comodato d’uso gratuito gazebo e sedie destinate proprio al cortile esterno del tensostatico (cosiddetto “Palabandiera”) di contrada Salinelle, strada per San Cosimo alla Macchia, ad Oria.

I due hanno anche avviato contatti per le vie brevi con l’Asl di Brindisi – sua ed esclusiva, per ovvi motivi, l’attuale gestione della struttura – che dopo un solo giorno ha inviato sul posto il capo dell’Area tecnica per un sopralluogo. L’ingegnere ha dato l’ok all’installazione dei gazebo e delle sedie, ha individuato la zona in cui collocarli e – autorizzato dal direttore generale Giuseppe Pasqualone – ha indicato al Comune un solo intervento necessario prima di potervi procedere: lo spianamento di una minima parte del cortile – proprio di fronte al campo coperto, dove avvengono le somministrazioni – e la messa in posa, a cura del Comune, proprietario dell’immobile, di breccia o meglio ghiaia per consentire maggiori pulizia e facilità nelle sanificazioni.

Quei gazebo e quelle sedie, totalmente gratuiti, infatti, potrebbero rivelarsi molto utili a rendere più sostenibili i tempi di attesa prima di ingresso, anamnesi e, infine, vaccinazione e osservazione. Si conoscono alla perfezione i disagi per tutte le persone – perlopiù anziani – ammesse a somministrazione in questa fase della campagna vaccinale, costrette a pazientare alla mercé di vento e pioggia e, sicuramente, tra non molto, sole e caldo. Soltanto che in queste due settimane e forse più, il Comune col suo Ufficio tecnico – ed è un dato di fatto – non è riuscito a reperire e a posizionare breccia né ghiaia. Disguidi tecnici, lungaggini politiche? Non si sa.

Sta di fatto che avrebbe già potuto esserci da giorni un miglioramento del servizio, ma non c’è ancora stato. L’Asl è pronta e ha addirittura predisposto ogni documento burocratico, l’imprenditore è prontissimo a fare il suo – nell’interesse della comunità – sin dall’inizio, l’intermediario ha già esaurito il suo compito e persino l’ufficio stampa dell’Azienda sanitaria locale è pronto a elogiare un gesto fatto col cuore e a costo zero, al quale si spera ne seguano altri altrettanto generosi. Non è per nulla difficile, quindi, comprendere da quale, tra i soggetti summenzionati, dipenda questo ritardo obiettivamente inspiegabile… Al di là di tecnicismi ed eventuali logiche che sfuggono ai più.

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