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Ecco il nuovo “Bar – Gelateria artigianale da Lillino”: tra storia, ricordi e modernità. Il gusto e la qualità sempre al primo posto

Il Bar Juve – “Gelateria artigianale da Lillino” si rifà il look. Il regno artigianale, si potrebbe dire artistico, del suo fondatore Teodoro Sardiello, in arte Lillino, si prepara ad accogliere i suoi clienti.
Il piccolo bar, quello in via Regina Elena, ben presto fattosi grande grazie alla maestria e al genio di Lillino che, nel 1960, dopo aver messo su una latteria, cercava un nome per il suo confortevole “regno”, volle accontentare la maggioranza dei clienti, di fede juventina. Così, nacque il Bar Juve, frequentatissimo negli anni – e sono tantissimi – anche da tifosi e simpatizzanti delle altre squadre, degli altri sport. Da tutti. Il segreto? Semplice: tanta genuinità, un’esplosione di gusto, grazie a materie prime della qualità migliore in assoluto. Ma come nacque la passione per i dolci dell’allora lattaio Lillino?
Grazie una delle sue principali clienti, titolare dell’Antica Pasticceria Francavillese, una delle principali a quel tempo. Lillino, giovane e intraprendente come ancora oggi, cominciò a carpire i segreti e gli stessi trucchi di quell’esperta pasticciera, tanto che nel 1965 la latteria si trasformò in gelateria, con un piccolo “mantecatore da banco” immerso in una salamoia refrigerata ben presto rivelatosi “magico”.
Così Lillino creò i suoi primi gelati con pochi gusti classici, anzi classicissimi: nocciola, cioccolato, fior di latte e… il famosissimo, tuttora, spumone. Un cavallo di battaglia, quello spumone, capace di attirare gente anche da fuori.
Col suo estro, infatti, Lillino reinventò uno zuccotto o pezzo duro, com’è anche noto a Francavilla e dintorni, composto da un esterno di gelato al gusto cioccolato e da un interno, sempre gelatoso, con della crema spumone: un’invenzione di Lillino, che ha sempre tenuto segreta la ricetta, caratterizzata da aromi naturali, pezzetti di cioccolato finissimo e “copeta” (dolce tipico del Sud) macinata.
In realtà, quello fu uno dei suoi regali di nozze: nel 1970, ormai gelataio affermato, Lillino si sposò e ricevette in dono, dalla pasticciera sua cliente e ormai amica in pensione, la tecnica dello spumone. In esclusiva assoluta.
Mai domo e mai sugli allori, nel tempo Lillino ha continuato a coltivare i suoi grandi classici ma non si è risparmiato degli esperimenti, tutti ben riusciti: si pensi al gelato al polpo o al Parmigiano Reggiano, ai piselli, al Primitivo di Manduria e persino alla patata dolce. Abbinamenti all’apparenza impossibili, ma non per il Maestro Lillino.
Un Maestro che oggi ha tramandato tradizione, genio e qualità a sua figlia Alma Chiara. Dopo la severa scuola del papà, ora anch’ella è un’artista del gelato.
La Gelateria artigiana da Lillino si trova sempre in via Regina Elena ma ha un nuovo look, conserva le ricette e il gusti di sempre ma anche con diverse novità, come lo yogurt greco al naturale, dolce e cremoso, un unicum nella Città degli Imperiali. La storia che si conserva, preserva e innova. Cosa chiedere di più?
Dopo un breve periodo di chiusura per il restyling, la Gelateria artigiana da Lillino riaprirà le sue porte con le sue squisitezze domenica 16 maggio.
Causa restrizioni per il contenimento della diffusione del virus Covid-19, non sarà possibile fare una grande festa di riapertura ma lo staff della Gelateria artigianale da Lillino vi aspetta per farvi gustare i suoi famosi gelati e le tante novità in serbo per i suoi clienti, con l’augurio di poter godere di questo felice momento per tutti per lungo tempo e che  i festeggiamenti per la riapertura siano solo rimandati.

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