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Erchie, dipendenti in stato di agitazione: la versione dell’Amministrazione

Di seguito una nota dell’Amministrazione comunale inerente lo stato di agitazione proclamato dai dipendenti comunali nei giorni scorsi:

Il sindaco Pasquale Nicolì

Prima di fornire i chiarimenti del caso, crediamo sia opportuno definire  i termini della questione iniziando dal significato proprio dello stato di agitazione che recuperiamo dalla Treccani,.. Movimento, spontaneo o organizzato, specialmente di categorie professionali, inteso ad affermare, con tutti i mezzi di lotta sindacale o comunque con pubbliche manifestazioni, esigenze di carattere economico, sociale o anche politico, o a conseguire fini comunque interessanti la categoria stessa: … omissis…. 

Nell’augurarci che tale movimento sia veramente spontaneo o comunque organizzato dalla sola categoria dei dipendenti, di seguito cercheremo di dettagliare nel merito le questioni sul campo ed in disparte ci occuperemo delle  interessate speculazioni dell’opposizione sulla questione del benessere dei lavoratori.

Dunque il movimento ed il conseguente stato di agitazione sono tesi ad affermare … esigenze di carattere economico, sociale o anche politico, o a conseguire fini comunque interessanti la categoria stessa.

Orbene, nella fattispecie che ci occupa non si ravvedono questioni di carattere economico e sociale, ma solo questioni interessanti la categoria e qui veniamo al merito delle questioni. Nella nota in oggetto, puntualmente trasmessa agli organi di stampa e di informazione e solo successivamente  al Comune ( prot…..del 28/07/2021)  si segnalano diverse problematiche sollevate nell’Assemblea dei dipendenti del 26 us, il cui contenuto si contesta nel merito in quanto non rispondente al vero e che nell’ordine come proposto, con la presente, si riscontra.

MANCANZA DI INFORMAZIONE SUGLI ATTI DI INDIRIZZO.

Nell’attuale ordinamento giuridico, non si ravvedono obblighi di informazione al Sindacato degli atti di indirizzo, che per legge  sono di esclusiva competenza degli organi di governo dell’ente, che i responsabili preposti hanno l’obbligo di tradurre in azioni concrete e qui stendiamo un velo pietoso, atteso che su circa trenta (30) atti di indirizzo della nuova Giunta  non ha trovato attuazione neanche il 30% di essi, in ben 10 mesi di Amministrazione,  con tutto quello che consegue in termini di mancata realizzazione del programmi di mandato, votato dagli elettori, la cui mancata attuazione sta generando grave nocumento al territorio in termini di mancati servizi e di innovazione gestionale, su cui è stato ottenuto il consenso elettorale per il cambiamento  di un sistema cristallizzato nell’abbandono e non governo che sono sotto gli occhi di tutti.

 Per non parlare delle attività proprie dei singoli responsabili la cui inerzia, intesa quale ritrosia ad avviare le singole procedure di afferenza, sta generando ritardi che si riverberanno a breve in termini di mancati servizi al cittadino.

MODIFICHE DELL’ASSETTO ORGANIZZATIVO

Anche  su questa questione, non so se per caso o perché voluto, è invalsa la convinzione che l’organizzazione degli uffici e dei servizi non sia di competenza degli organi di governo. Ora, senza scomodare norme e giurisprudenza, note e chiare a tutti ed anche all’esecutivo, ma forse meno al personale dipendente, si ribadisce la piena legittimità dell’operato dell’amministrazione nella definizione degli assetti organizzativi, peraltro di recente confermati dal Tar Lecce, atteso che  i ricorsi e le richieste di annullamento vengono puntualmente rigettati,  atteso che, come statuito, gli atti di macro organizzazione godono di ampia discrezionalità….vedi da ultimo l’ordinanza 463/2021 che ha rigettato l’istanza cautelare, con condanna alle spese, di una dipendente del comune di Erchie che aveva  richiesto l’annullamento della delibera di Riorganizzazione del comune,GC n.47 del 15/4/2021, oltre che il Regolamento sulle Posizioni Organizzative   di cui alla GC n.  52 del 8/4/2021.

Non crediamo ci sia altro da aggiungere per esperti del settore pubblico, come sono le OOSS.

MODIFICA DELL’ORARIO DI LAVORO IN ASSENZA  DI INFORMAZIONE.

Preliminarmente giova sottolineare e ribadire che non si è mai intervenuti in materia di orario di lavoro, ma solo sull’orario di servizio degli uffici e servizi, materia anche questa di esclusiva competenza dell’Esecutivo. In via sperimentale, in attesa del confronto con i sindacati, si sono armonizzati, quale conseguenza diretta gli orari di lavoro ai nuovi orari di servizio, dando di ciò opportuna informazione.

 La materia non ha invero ancora trovato piena attuazione ed il regime sperimentale  è rimasto nelle more del confronto, che causa Covid, che ha visto per lunghi periodi il personale in smartworking, unitamente al cambio dei segretari ed agli impegni del segretario medesimo, cui era stato affidata medio tempore la direzione di ben tre delle quattro aree di gestione del comune, non è stato ancora attuato, ma su cui l’amministrazione, in incontri separati con le OOSS  (Cgil e Cisl) ha già espresso le proprie determinazioni e dato incarico al Presidente della Delegazione trattante(il segretario  comunale) di operare. Al segretario-Presidente sono state fornite in particolare le chiare intenzioni dell’esecutivo, peraltro anticipate alle sigle indicate e consistenti nella:

rideterminazione degli orari della pausa che dalle attuali due ore (2) si ritiene debba essere ridotta a ½ ora;

rideterminazione della flessibilità in ingresso che da un’ ora (1) si ritiene debba passare a 15 minuti, con recupero nella medesima giornata e non già su base settimanale, per ovvi motivi economici e di controllo;

implementazione dei rientri che da uno si ritiene debbano diventare almeno due (2);

obbligo di ingresso non prima delle ore 8,00/8,30 del mattino; 

eliminazione dell’orario estivo e ripristino di un unico orario annuale;

Queste in sintesi le richieste dell’Amministrazione che non si ritiene  sconvolgano i ritmi circadiani dei lavoratori, atteso che li attua il 90% della PA, a meno che il comune di  Erchie non sia fuori da tale perimetro.

SPOSTAMENTI DEL PERSONALE SENZA COINVOLGIMENTO DEI SINDACATI

Si precisa che nessuno spostamento di personale è intervenuto se non a seguito del processo di riorganizzazione ed ha riguardato, allo stato, solo due dipendenti assegnati al Suap, quale semplice ed immediata conseguenza della riorganizzazione aziendale che ha visto  il Suap scorporato dall’Area Tecnica ed assegnato alla neo costituita Area Vigilanza e Controllo.

 In un solo altro caso è stata richiesta dal Sindaco al responsabile pro tempore dell’area tecnica, in attuazione delle precise disposizioni del Piano Anticorruzione comunale, la rotazione del personale dell’Area Tecnica, essendovi personale fungibile; spostamento peraltro mai attuato dal segretario per motivi ignoti all’Amministrazione, nonostante le precise disposizioni del Piano e del Sindaco.

Per cui non si comprende il contenuto di quanto in merito asserito nella nota in riscontro.

INGERENZE NELLE PROCEDUREE NEI PROCEDIMENTI DEGLI UFFICI

In merito si evidenzia come l’istituto dell’autonomia gestionale del personale responsabile, medio tempore incaricato, tranne rare eccezioni, è considerato in modo del tutto auto referenziato e per l’effetto scevro da ogni iniziativa e coinvolgimento di ordine politico in particolare nella gestione del tempo. Ciò è del tutto evidente in ragione di quanto esposto in merito all’attuazione degli atti di indirizzo, cui si rinvia. Dal punto di vista del dettato normativo ci si permette di evidenziare che (art. 107 del Tuel) i poteri di indirizzo e di controllo politico amministrativo spettano agli organi di governo. Se poi l’esercizio di questi poteri è considerato atto di ingerenza allora risulta oltremodo difficile comprendere cosa ci stia a fare un esecutivo, o meglio a che serve la rappresentanza politica nell’ente.

ATTEGGIAMENTI DISPOTICI VERSO I DIPENDENTI

Questa assurda affermazione, in quanto falsa ed ambigua non merita commenti in assenza di precisi fatti denunciati, che se comunicati saranno oggetto di effettivo riscontro in ogni sede.

GRAVI DICHIRAZIONI IN CC  CHE GETTANO DISCREDITO SU GRAN PARTE DEL PERSONALE SINO A MINARNE LA PROFESSIONALITA’ E LA DIGNITA’

Le dichiarazioni riportate nei verbali del Consiglio comunale sono agli atti e si confermano nella loro interezza, quale libera espressione resa nell’esercizio della propria funzione politico amministrativa in tale consesso e per le quali il sindaco si è assunto in tutte le sedi le responsabilità, atteso che trattasi di questioni di ordine generale che non attengono a singole figure ma che denunciano lo stato ed il livello di funzionamento della macchina amministrativa, se tale si può considerare. 

RIMOZIONE DELL’UNICO DISTRIBUTORE DI ACQUA

La speculazione sul distributore è poi oltremodo oltraggiosa dell’intelligenza dei lavoratori ed offensiva per il mondo del lavoro che ha la sfortuna di non essere seduto al fresco e dietro una comoda scrivania e nel merito di seguito si riscontra. 

Quando un luogo di ristoro,  peraltro non obbligatorio, diviene luogo di bivacco per decine di persone che attorno al tavolo ed a cavalcioni sullo stesso, passano alacremente  le proprie ore lavorative, fra l’altro dando una pessima immagine dell’ente, data l’ubicazione del medesimo distributore prospiciente l’ingresso principale del palazzo comunale, crediamo sia doveroso se non obbligatorio rimuoverlo, per ridare dignità al lavoro e decoro all’ente ed in tal senso si è provveduto a tutela dell’immagine stessa dell’ente e per il rispetto della colettività.

Per quanto poi concerne il benessere e la salute dei dipendenti si è chiaramente detto ai loro rappresentanti  che intorno al palazzo insistono ben 8 bar, due pasticcerie ed una paninoteca, in grado di soddisfare ogni bisogno e di ristorare ogni lavoratore, che fra l’altro può regolarmente uscire dal proprio ufficio, registrando la stessa uscita sul marcatempo e rientrando con le medesime modalità, avendo cura di avvisare il proprio responsabile d’ufficio. Sembra comunque che nonostante tale possibilità sia stata puntualmente concessa, i lavoratori non ne vogliano usufruire, a voi tutti le considerazioni in merito.

Colgo infine l’occasione per evidenziare lo strano comportamento dei lavoratori che oggi chiedono l’acqua, atteso che, pur così attenti, nel recente passato nulla hanno eccepito  dopo che la ex amministrazione ha speso circa 12.000€ per acquistare erogatori/distributori per le scuole ed altro.

Erogatori ed acqua (scaduta ed usata ora per innaffiare le piante) abbandonati, o meglio, allo stato letteralmente buttati negli scantinati. Viene spontaneo chiedersi come mai non sapessero di tali acquisti e come mai non hanno mai chiesto agli amministratori ex, l’istallazione di tali apparecchi anche presso gli uffici comunali,anziché vederli buttarli negli scantinati che fra l’altro avrebbero assicurato l’acqua a tutto il personale e per giunta gratis

E veniamo alla grande sensibilità degli ex amministratori che in merito si scandalizzano per il distributore, ma non hanno l’onesta di chiarire alla cittadinanza come mai non hanno istallato i distributori di acqua che sono fisicamente buttati , alcuni ancora imballati, nello scantinato dell’ex palazzo comunale insieme a 400 boccioni d’acqua scaduta che stiamo utilizzando per innaffiare e non dicono una parola sui circa 12.000€ spesi  di denaro pubblico per tale incombenze. A chi erano destinati i sette distributori se le scuole sono solo tre ( ovviamente non computando l’Albero azzurro, peraltro destinatario) ? Possibile che non si potessero istallare anche in comune o è stato meglio buttare 12.000€? A voi tutti le risposte.

 VERTIGINOSO N. DI RICHIESTE DI MOBILITA’

La nuova Amministrazione potrà risultare antipatica e non piacere ma è stata votata e vuole amministrare secondo schemi e modalità diverse dal passato e se i dipendenti abituati al vecchio non vogliono adeguarsi al nuovo, sono liberi di andare dove credono di trovare migliori condizioni di lavoro e di convenienza economica, nessuno li trattiene. Ciò premesso nel merito si significa che ci sono state due sole istanze di mobilità, una negata, per ragioni d’ufficio e la seconda concessa e successivamente ritirata dallo stesso dipendente. Non si ravvede pertanto alcuna vertiginosa richiesta di mobilità.

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