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Il consigliere regionale: “Brindisi e provincia hanno bisogno di un nuovo ospedale, Perrino non più sufficiente”

Il sindaco di Brindisi Rossi e il consigliere regionale Bruno

Così il consigliere regionale Maurizio Bruno (Pd) presidente del Comitato permanente di protezione civile:

La città e la provincia di Brindisi hanno bisogno di un Nuovo Ospedale.

Non di migliorare quello attuale. Non si può. 

Bisogna prenderne atto.

Ma della costruzione di un nuovo grande presidio ospedaliero moderno che sia adeguato alle esigenze del territorio e all’altezza delle sfide che la tecnologia, il futuro, i bisogni, la stessa Pandemia hanno posto e pongono in luce tutti i giorni.

Già oggi e da tempo, come dimostrato dall’emergenza Covid, il Perrino non è idoneo ai tempi che stiamo vivendo e che ci apprestiamo a vivere. 

E’ una struttura destinata a essere prima o poi superata, sostituita. 

Non ci possono essere dubbi in merito. 

E richiederà tempo.

Ma proprio per questo, più tardi ne parleremo, più tardi avremo la risposta di cui abbiamo bisogno.

Per tale motivo oggi a Brindisi, con il sindaco e presidente della Provincia Riccardo Rossi e con il suo consulente in materia di Sanità Gianni Quarta, abbiamo presentato in conferenza stampa una serie di richieste per migliorare il sistema sanitario brindisino, da presentare alla Regione Puglia.

Sono diverse le proposte sul tavolo: dalla ristrutturazione del vecchio ospedale dove collocare servizi ambulatoriali, diagnostici e specialistici, alla realizzazione nella stessa struttura di un Ospedale di Comunità per pazienti che non abbiano necessità di ricoveri di alta o intensa specializzazione.

Dal potenziamento dell’attività assistenziale domiciliare alla riorganizzazione della rete di Pronto Soccorso.

Fino, come già detto, alla costruzione di un nuovo ospedale che superi tutte le evidenti criticità dell’attuale presidio, che ospiti tutte le aree mediche, chirurgiche, tecnologiche necessarie ad una assistenza territoriale completa, che rappresenti una maggiore sicurezza per tutti gli abitanti del territorio.

Sono interventi che in altre aree della Regione si stanno già realizzando: quindi sì, è possibile. 

Ma dovremo farlo subito, con concretezza, decisione ma soprattutto collegialità, coinvolgendo tutti gli attori e gli esperti, per un unico grande obiettivo comune.

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