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Xylella, l’inventore di NuovOlivo: “Quale truffa? Il trattamento sui miei alberi ha funzionato ed è sotto gli occhi di tutti”

A sinistra l’avvocato Sartorio, a destra l’imprenditore Botrugno

Non si ritiene né un mago né un luminare fitopoatologo né, però, tantomeno, un truffatore. Luigi Botrugno – titolare dell’Antica Saponeria di Andrano (Lecce) – respinge al mittente le illazioni nei suoi confronti e, anzi, chiarisce come gli ulivi sottoposti al suo trattamento, a differenza di moltissimi altri, si presentino oggi rigogliosi, quasi rinati dopo l’aggressione da Xylella Fastidiosa. Quello di Botrugno è un rimedio naturale, non un fitofarmaco e neppure un farmaco, a base di zolfo, idrossido di calcio, olio d’oliva ed erbe. Niente di più, niente di meno.

Botrugno, assistito dallo studio legale di Antonio Sartorio e Antonella Rizzo, quindi, non si ritiene un “santone” degli uliveti, come non si ritiene neppure un ingannatore.

“Intanto, tengo a precisare come io non abbia mai usato e sfruttato i loghi del Comune di Lecce e dell’Università di Bari, non è mio interesse farlo. Posso dire di aver effettuato delle prove sul campo anche nel centro di Lecce, con l’avallo dell’Amministrazione, e lo stato di salute di quegli ulivi è sotto gli occhi di tutti, crescono rigogliosi dopo essere stati infestati dal batterio. Inoltre, altre sperimentazioni sono state condotte su altri uliveti e anche in quei casi i risultati sembrano più che confortanti”.

“Il mio assistito sa benissimo di non aver escogitato una cura per la Xylella. Si tratta di un rimedio che, in attesa di soluzioni definitive, sta dando i suoi frutti”.

Botrugno poi cita il notiziario della Società italiana di botanica, volume 5 del 2021. L’articoloparla di NuovOlivo, “un detergente naturale a base di oli vegetali ed estratti di specie di piante [che] è risultato efficace su olivi naturalmente infetti”. Durante l’indagine, come spiegato nell’articolo, l’indice di malattia è stato drasticamente ridotto. Le piante, insomma, smettono di rinsecchire, e ridivengono verdi.

Per questo l’agricoltore – saponificatore non ci sta a caricarsi le accuse da parte di coloro i quali, prima di gridare allo scandalo, non hanno avuto a che fare – con vista e con mano – coi risultati delle sue sperimentazioni e, in definitiva, col suo studio. Rigorosamente, sul campo.

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