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La scuola fa la spesa, la parrocchia la distribuisce ai bisognosi: una bella storia di bontà e solidarietà

Le storie di bontà meritano sempre di essere raccontate, non solo a Natale.

Le luci dell’albero e del presepe si sono ormai spente da qualche giorno, ma la fiamma della solidarietà continua a splendere tra le strade di Francavilla Fontana, alimentata dai custodi della bellezza per eccellenza: le scuole.

Un gesto di bontà e di amore è avvenuto in queste settimane grazie alla collaborazione tra la scuola Media Bilotta, del Secondo Comprensivo, e la parrocchia dello Spirito Santo: una somma cospicua è stata raccolta tra docenti e personale ATA, e impiegata per acquistare beni di prima necessità per le famiglie più bisognose seguite dalla parrocchia.

Così, proprio mentre viviamo un altro lungo inverno di preoccupazioni causate dalla pandemia, in quei corridoi il timore si trasforma in pensiero verso il prossimo.

È un gesto che la scuola ripete ogni anno, ma che quest’anno assume un significato ancora più profondo e importante perché la pandemia ha ulteriormente messo in difficoltà famiglie già povere o sole.

“Quest’anno mentre eravamo al supermercato ci sentivamo come se dovessimo fare la spesa proprio per la nostra famiglia, pensando a cosa potesse far felice un bambino, cosa potesse sorprendere un nonno, aiutare una mamma nella preparazione di un pranzo” ci racconta una delle protagoniste della raccolta. “Abbiamo comprato panettoni, salami, lasagne, prelibatezze per le cene delle festività, in modo da permettere di vivere una sorta di normalità anche a chi magari quest’anno sarebbe stato più in difficoltà a vivere la festa”. Ma non solo: passato il Natale molto altro è stato ancora donato perché questo particolare momento storico fa vivere tante persone, “molte di più di quelle che possiamo immaginare!”, con il timore di non riuscire a mettere “un piatto a tavola”.

Le storie di solito hanno nomi e cognomi, protagonisti, ma questa no. In questa i riflettori sono puntati su chi ha bisogno di aiuto, non su chi lo offre: “non è necessario specificare chi sono gli ideatori dell’iniziativa”, ci dice la signora che abbiamo incontrato, “è importantissimo invece che questo messaggio arrivi a chi in questo momento sente di non farcela, chi convive con la paura della povertà, chi sta vivendo gli effetti più devastanti di questa crisi: non siete soli. In parrocchia, nelle associazioni, nelle Caritas, nei vari sportelli sociali troverete sempre qualcuno pronto ad aiutarvi. Chiedete perché il mondo è ancora pieno di brave persone”.

Come potevamo non raccontare una storia bella così?

I.A.

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