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Nessun falso nell’esercizio delle sue funzioni, Tribunale assolve sindacalista con formula piena: il fatto non sussisteva

Cosimo “Mino” Di Maria

E con l’assoluzione di Cosimo Di Maria, dopo quella di Giacomo Gallone, sono due su due i sindacalisti usciti del tutto lindi dal tourbillon giudiziario e mediatico scatenatosi a seguito delle contestazioni mosse, cinque anni fa, alla proprietà e alla gestione di un noto mobilificio. Ieri, il giudice del Tribunale di Brindisi Simone D’Orazio ha assolto con formula piena – perché il fatto non sussiste – Di Maria, difeso dagli avvocati Roberto Palmisano e Piero Piccoli.

Insomma, neanche da parte sua fu commesso alcun reato: nessun falso in atto pubblico nell’assistenza ai dipendenti di quella storica azienda con sede a Francavilla Fontana. I titolari chiesero e ottennero il patteggiamento con conseguente condanna a due anni e otto mesi, i loro collaboratori patteggiarono due anni e quattro mesi per estorsione e riciclaggio. Gallone, peraltro consigliere comunale, scelse l’abbreviato e fu assolto nel mese di gennaio 2021. Di Maria, in ordinario, ha dovuto attendere il 13 gennaio 2022.

All’epoca dei fatti, Di Maria era responsabile della sede Cisl di Francavilla Fontana e – come ammette – fu travolto da insulti e maldicenze, tanto da aver ritenuto più opportuno cambiare aria: ha continuato a vivere nella Città degli Imperiali, ma ha preso a lavorare a Taranto, in un ambiente nel quale circolavano meno dicerie (ingiustificate) sul suo conto, anche per tutelare la famiglia.

Ora, nella sentenza di assoluzione piena, le cui motivazioni saranno depositate in 90 giorni, è stata cristallizzata la verità processuale.

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