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“Disarmiamoci e partiamo per una nuova Tienanmen, ogni altra iniziativa è inutile: coraggio e presenza per Kiev e l’Ucraina”

 

Piazza Tienanmen 

di Gino Capone

Gli eroi nella foto sono due: il ragazzo che rischiò la vita piazzandosi davanti al nemico cingolato e il soldato che si rifiutò di passare sul corpo di un suo simile. 

La mobilitazione in atto per l’Ucraina è encomiabile, ma invio di armi e viveri, sanzioni, marce, fiaccolate, accoglienza profughi, suono di campane e luci spente, lasciano il tempo che trovano. 

Se vogliamo davvero porre fine al massacro, organizziamo treni, pullman e auto e andiamo in carne ed ossa a fermare i carri armati di Putin come fece il Rivoluzionario Sconosciuto a Tienanmen. 

SIAMO PRONTI A FARLO? 

Lo dico ai Ministri degli Esteri europei, lo dico a Ursula von der Leyen, Presidente della  Commissione Europea, lo dico a Berlusconi, amico intimo ed estimatore di Putin, lo dico ad Abramovič, uno degli uomini più ricchi al mondo (“non vendere la squadra ma prendila con te e schierati con noi davanti ai carrarmati russi”), lo dico agli influencer e al loro seguito, lo dico ai cantanti che fanno i pienoni nei concerti moscoviti e lo dico anche alla gente comune come me, a parenti, amici, concittadini e connazionali. 

Facciamo cortei su cortei per difendere legittimamente diritti di categoria, facciamone uno unitario per assicurare a una nazione europea il diritto di esistere. 

PRENDIAMOCI PER MANO E ANDIAMO A FARE UN CORDONE UMANITARIO INTORNO A KIEV PER IMPEDIRE ALLA STORIA EUROPEA DI MACCHIARSI DI UN CRIMINE IMPERDONABILE. 

Gino Capone

Rispondiamo con i fatti a Edward O. Wilson, fondatore della sociobiologia e vincitore di due Pulitzer, che nel suo saggio, intitolato “Il Significato dell’Esistenza Umana”, si chiede se siamo intrinsecamente buoni ma passibili di essere corrotti dalle forze del male, o è vero il contrario , e siamo inclini per natura al peccato ma redimibili dalle forze del bene? Siamo fatti per dedicare la nostra vita ad un gruppo, anche a rischio di morire o, al contrario, per collocare noi stessi e la nostra famiglia al di sopra di tutto? 

CONDIVIDIAMO IL PIU’ POSSIBILE 

IO SONO UNO SCRITTORE E HO LANCIATO IL SASSO, MA CI VUOLE UNA REGIA, UN ENTE, UN MINISTERO, UN’ASSOCIAZIONE CHE LO RACCOLGA E LO METTA IN ATTO, ALTRIMENTI NON NE USCIAMO. 

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