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Oria, festa dei Santi Medici senza Comitato organizzatore: si va d’improvvisazione

Probabilmente è la prima volta nella storia in cui la festività dei Santi Medici Cosimo, Damiano e fratelli (Antimo, Leonzio ed Euprepio), a Oria, non è organizzata da un Comitato. In passato e fino a prima dello stop pandemico, il Comitato feste patronali si occupava di organizzare al meglio i festeggiamenti soprattutto in onore di San Barsanofio (patrono della città e della Diocesi) anche sotto il profilo laico e dell’intrattenimento.

Il Comitato era sempre presieduto da un parroco (in genere, quello della cattedrale) e si componeva poi di personalità civili che a titolo gratuito davano una mano, dedicandosi anche alla raccolta fondi (cosiddetta questua) per il finanziamento della parte per così dire profana delle ricorrenze.

La Conferenza episcopale pugliese (Cep) l’ha ribadito a chiare lettere anche dopo la riapertura al pubblico e in presenza dei riti più importanti: “Ogni festa religiosa richiede la costituzione di un Comitato il cui presidente è sempre il Parroco, o il Rettore; a questi si affianca il vice-presidente per la gestione degli aspetti tecnico-organizzativi”. 

La festività dei Santi Medici è ormai prossima (ricade il 19 maggio) ma del Comitato nessuna traccia. Si sa di un gruppetto di cittadini invitati a metterci una pezza, i quali sarebbero stati invitati a dare volontariamente una mano alla Diocesi dal delegato del vescovo don Francesco Nigro. 

Uno scatto in occasione di un’edizione del passato

Sembra che qualcuno si stia aggirando per le case dei cittadini chiedendo soldi per organizzare, appunto, i festeggiamenti in onore dei Santi Medici. 

Qualcosa d’irrituale, a detta di alcuni, considerata l’inesistenza fattuale di un Comitato ufficialmente costituito. E poi spuntano anche alcuni cavilli, ben ancorati a una tradizione che affonda le radici in anni e anni di storia religiosa locale: infatti, la cosiddetta “questua” – raccolta fondi – soltanto nel caso della festa patronale in onore di San Barsanofio può essere estesa all’intero territorio cittadino, mentre negli altri casi può interessare soltanto il perimetro della parrocchia. Nel caso dei Santi Medici, in particolare, la parrocchia di riferimento, per quanto prestigiosa, è rappresentata solo e soltanto dalla chiesa madre, basilica minore di Maria Santissima Assunta in Cielo. 

Viene da pensare che il Covid e anche il ricambio generazionale nel clero della Diocesi di Oria abbiano modificato un po’, negli ultimi anni, le carte in tavola e le stesse abitudini di organizzatori e fedeli. In un passato neppure troppo remoto, il Comitato feste patronali era presieduto in genere dal parroco della cattedrale, che affiancava a sé personalità di spicco della società – di comprovate e specchiate moralità e fede – per affiancare il profano agli aspetti prettamente sacri, liturgici.

Oggi, a differenza che nelle precedenti occasioni risalenti nel tempo, non sarebbe più tutto così organizzato e, nonostante la riapertura ufficiale da parte del Vaticano e di riflesso dei vescovi pugliesi, quella di quest’anno potrebbe ancora essere una festività dei Santi Medici in tono minore.

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