Non sono tanto gli importi, molto spesso esigui, a preoccupare. Dà fastidio il fatto che sin dalla sua costituzione il Consorzio dell’Arneo, diramazione della Regione Puglia, pare non effettui gli interventi per i quali fu costituito o, perlomeno, quegli interventi non sono adeguatamente percepiti dai cittadini.
Sono sempre più numerose le segnalazioni di presunte ingiustizie nelle cartelle che in questo periodo stanno raggiungendo anche i residenti nella provincia di Brindisi.
In realtà, i sindaci e le Amministrazioni comunali o i tecnici si potrebbero in qualche modo muovere e smuovere, come da qualche parte – come a Oria – avvenuto in passato. Un cospicuo numero di ricorsi fu accolto in primo grado, ma poi ci furono gli appelli che sarebbero ancora pendenti.
Un Comune qualsiasi, per esempio, potrebbe intanto chiedere lumi circa gli interventi eseguiti dal consorzio nel periodo indicato nelle cartelle. Poi il consorzio stesso sarebbe obbligato a renderne conto, rispondendo nei termini, al fine di giustificare quello che da tempo e da più parti è ritenuto un inutile balzello per tenere in vita quello che, sempre da più parti, è ritenuto un altrettanto inutile “carrozzone” di derivazione politico-burocratica.
La questione, come sempre in questi casi, è abbastanza complessa e va osservata da diverse angolazioni. La domanda invece è semplice: l’Arneo serve o non serve? Fa o non fa, eroga servizi essenziali al cittadino? Sta di fatto che i bollettini continuano ad arrivare per posta e, salvo azioni legali, sempre più costose dei bollettini stessi, bisogna pagarli per non incorrere in future sanzioni.