di Eliseo Zanzarelli
La realtà racconta come la popolazione residente a Oria sia in decrescita. Si sa che i comuni sotto i 15mila residenti esprimono a turno secco il loro sindaco e i consiglieri comunali, senza il cosiddetto ballottaggio che contrappone i candidati sindaco più suffragati. Secondo l’ultimo censimento i cittadini oritani sono 14.569: sono stati in molti, insomma, dal 2012 – data del penultimo censimento – a oggi a essere passati a miglior vita o a essersi trasferiti altrove.
Sì, ma come si dovrà votare quest’anno?
L’ufficialità del decremento esiste concretamente – lo certifica l’Istat – eppure non esiste sulla carta. Il cavalier Francesco Arpa, ispettore superiore della polizia di Stato in pensione, ha rivolto dei quesiti tanto all’Istituto di statistica quanto al capo dipartimento della Funzione pubblica nazionale quanto, ancora, alla premier Giorgia Meloni.
L’Istat ha già risposto col dire che i dati sono già stati trasmessi alla Funzione pubblica, che poi vi saranno dei passaggi in Presidenza del Consiglio dei ministri e infine in Presidenza della Repubblica. Restano da capire le tempistiche di questi passaggi e la questione non è di pochissimo conto neppure per le forze politiche interessate. Tra doppio turno e turno unico di votazione, infatti, cambia molto.
In caso di turno unico, in primis, il candidato sindaco è eletto direttamente anche qualora ricevesse un solo voto in più rispetto agli avversari; gli assessori e i consiglieri scendono di numero e possono rivestire il doppio incarico anche in qualità di consiglieri comunali (in caso di dimissioni o defenestrazioni possono comunque restare nelle assise). Inoltre, le liste a sostegno dei candidati a sindaco sono uniche e a connotazione civica (niente simboli di partito nazionali).
Cambia molto, anzi: cambia tutto
Solo che ancora non si sa se ciò avverrà. Gli interessati all’elezione sperano ovviamente nel mantenimento dell’attuale sistema, giacché le chance di occupare gli scranni sono maggiori.
Una sola certezza: si dovrà votare
Un conto è l’aspettativa, un altro la realtà dei fatti: Oria si sta spopolando e non saranno sufficienti gli aumenti d’indennità a sindaco, assessori e consiglieri comunali a ripopolarla. Serve ben altro ma al momento di certezze, in ogni ambito, neppure a parlarne. Una sola cosa è certa a prescindere dal toto-nomi: sul finire di giugno, Oria avrà un nuovo sindaco o una nuova sindaca. Non si sa come ma perlomeno si sa quando.