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Amministrative Oria 2023, cambia il sistema di voto ma restano in campo i principali interpreti: periodo di riunioni per la quadra

di Eliseo Zanzarelli

Non saranno le solite elezioni quelle del 2023 a Oria, almeno per certi aspetti. Innanzitutto, niente doppio turno. Nessun ballottaggio tra i due candidati sindaco più suffragati. Per ogni candidato sindaco, una sola lista a suo sostegno: 16 candidati e candidate consiglieri, con riserva di quote rosa pari a un terzo in ciascun elenco.

Il numero di assessori (cinque) non cambierà e neppure quello dei consiglieri (16, appunto), ma cambierà il fatto che gli assessori “scomodi” non saranno facilmente defenestrabili come in passato è avvenuto col sistema a doppio turno. Cioè, una volta fuori dalla Giunta, un assessore già eletto consigliere potrà tornare tranquillamente a sedere in Consiglio, sia in maggioranza che eventualmente all’opposizione.

Le novità sono quelle che derivano dall’esito del censimento nazionale della popolazione fino al 2021, un censimento che ha decretato l’incremento o il decremento dei residenti in tutti i comuni italiani. Oria, tra questi, è scesa sotto la soglia dei 15mila abitanti e dunque i suoi cittadini dovranno abituarsi a questo nuovo sistema per eleggere i loro amministratori locali.

Questa, per sommi capi, la parte tecnica; ma cosa bolle in pentola sotto il profilo pratico? Chi sono gli interessati a candidarsi alla successione di Maria Lucia Carone, che nel 2018 sconfisse Pino Carbone?

Le riunioni, come di consueto nel periodo che precede la tornata elettorale, si susseguono fitte. Circolano già i nomi di potenziali candidati sindaco, novero dal quale – salvo sorprese – dev’essere esclusa la sindaca uscente: a quanto pare non sarebbe interessata a concedere il bis. Ex alta funzionaria dello Stato, già in pensione quando fu eletta, intenderebbe dedicarsi maggiormente ai suoi affetti familiari e ai suoi tuttora numerosi interessi extra-politici.

Chi sarà il suo “delfino”? Circola un nome su tutti: quello di Antonio Proto. Già due volte consigliere comunale, da circa un anno esercita la professione di medico di base proprio nella sua città e in pochissime ore dal suo insediamento diventò “massimalista”. Ossia, raggiunse il numero massimo di pazienti: 1.575. Sembra Proto il principale indiziato a correre per quella Coalizione per il cambiamento di cui ha fatto sempre parte nelle fila di Insieme per Oria. Il sostegno gli sarebbe garantito da una discreta parte di quell’alleanza sorta nel 2015 proprio intorno alla figura di Maria Lucia Carone e ideata, su tutti, dagli assessori Angelo Mazza (vice sindaco dal 2018) e Cosimo Delli Santi (oggi assessore), oltre che dal consigliere comunale Tommaso Carone (poi fuoriuscito dalla maggioranza). Non è escluso che in corso d’opera Proto, il cui nome è caldeggiato anche dal consigliere comunale e provinciale Ciccio Conte, sia supportato anche da altre personalità finora esterne al “cerchio magico” del cambiamento.

Si parla dei cosiddetti “fulloniani”, che non sono dei marziani ma semplicemente il gruppo che storicamente è di fatto capeggiato dal più volte consigliere Tony Fullone. Un gruppo che può contare su diversi ex elementi che negli anni passati hanno già frequentato il municipio.

Un gruppo, in teoria elettoralmente forte, che comunque apprezza anche un altro “papabile”: l’ex sindaco, assessore provinciale e sindacalista di lungo corso Cosimo Pomarico, che potrebbe riprovarci o che almeno nei giorni avrebbe dato la propria disponibilità di massima. I “fulloniani” non apprezzano molto, invece, Cosimo Ferretti.

E qui spunta un altro possibile nome di candidato sindaco. Due volte al timone di palazzo di città ed ex consigliere provinciale, è uno storico recordman di preferenze personali quando si candida a consigliere comunale (è tuttora in carica). Forte di un patronato più che ben avviato, è a propria volta convinto dei propri mezzi e non disdegnerebbe tornare a occuparsi di amministrazione pubblica. Sarebbe gradito a correnti trasversali, riunitesi di recente.

Poi vi sono altre suggestioni. Più o meno dalla stessa parte di Ferretti, vi sarebbe Elena Marrazzi. Quest’ultima sostenne Carbone nel 2018 e, in lista con Ferretti, ottenne anche un discreto risultato. Oggi, dopo l’esperienza di cinque anni fa, è sindacalista di uno dei principali sindacati della Sanità.

Si è parlato e si parla anche di un altro ex sindaco: Sergio Ardito. Medico allergologo in pensione, fu alla guida del centrosinistra per l’intero decennio ’90-2000. Nel 2001 cedette lo scettro al prof Cosimino Moretto, a capo di una coalizione di centrodestra. Anche Moretto pare seguire più o meno da vicino le vicende politiche del periodo.

Insomma, il sistema di voto è mutato ma molti dei protagonisti degli ultimi trent’anni potrebbero essere interessati a migliorare Oria. O, almeno, così si dice. Soprattutto in campagna elettorale.

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