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Sfonda a calci l’ingresso di “Pezzaviva”, ladro via con goloso bottino: soldi, boccione di vino, salumi e formaggi ma… sotto gli occhi elettronici

di Eliseo Zanzarelli

Se sia stata una questione di fame o una naturale inclinazione a delinquere, saranno le indagini a stabilirlo. La cosa certa è che nottetempo, qualcuno ha sfondato uno degli ingressi di “Pezzaviva” tra corso Umberto I e via Giordano Bruno a Brindisi e si è portato via 250 euro di fondo cassa, un boccione di vino, formaggi e salumi. Il ladro solitario è entrato in azione, indisturbato, intorno all’una del mattino a cavallo tra lunedì 6 e martedì 7 febbraio, armato soltanto dei suoi calci.

E difatti, dopo aver tentato invano di forzare a pedate l’ingresso secondario in via Giordano Bruno, è riuscito ad avere la meglio sulla porta d’ingresso principale in corso Umberto I. L’intera scena è stata immortalata dalle telecamere di sorveglianza di cui l’esercizio è dotato sia all’esterno che all’interno.

Dai fotogrammi si nota quest’uomo, probabilmente di giovane età, che s’introduce nei locali della rivendita – l’azienda agricola “Pezzaviva” ne ha diverse nell’intera provincia di Brindisi – e si dirige alla cassa. Dopo aver divelto il registratore e averne danneggiato i circuiti cui era collegato, lo prende con sé non senza aver prima fatto incetta di gustosi prodotti, tra i quali – pare – un boccione di vino della casa, formaggi e forse anche salumi. I danni effettivi sono ancora da quantificare con precisione, ma i più considerevoli sembrano quelli materiali: tra porta d’ingresso divelta e registratore di cassa sradicato ci sarebbe poco da scherzare e, anzi, molto economicamente da piangere.

Tanto che i 250 euro e i prodotti trafugati, in confronto, paiono quasi bazzecole o comunque poca roba. I titolari dell’esercizio sono stati allertati nel cuore della notte dai vigilantes, cui sono giunti avvisi sospetti mediante il radiocollegamento. Sul posto è giunta quindi dapprima una pattuglia della polizia, poi anche gli esercenti che nella mattinata di ieri hanno sporto denuncia in Questura.

Vito, Pietro e Jolanda Greco – gelosi eredi, custodi e maestri di una storica tradizione eppure all’avanguardia, che si colloca tra allevamento e campagna – hanno conferito incarico ai loro legali di fiducia Vincenzo Farina del Foro di Lecce e Silvia Michela Martina del Foro di Brindisi. Nel caso fosse individuato l’autore della spaccata, ovviamente, gliene chiederebbero conto: ha agito per fame o semplicemente per indole criminale?

In quest’ultimo senso molto potrebbe dire il curriculum del ladro che in una fredda nottata di febbraio non ha esitato a sfidare le intemperie pur di racimolare il suo, neppure troppo lauto, bottino. Indosso aveva soltanto un paio di jeans e una felpa con cappuccio.

Il cappuccio, stando alle immagini, l’ha tirato giù una volta all’interno del negozio, forse ignaro della presenza proprio di fronte a sé di una videocamera a infrarossi e per giunta a colori. L’occhio elettronico ne ha ripreso ogni singolo movimento, compreso il momento in cui era indaffarato a staccare il registratore di cassa dai bulloni cui era ancorato. Successivamente, ha finito di fare la “spesa” – ovviamente gratis – e si è allontanato col malloppo, con tanto di sacchetto in plastica tra le mani.

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