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Identità digitale: verso la semplificazione con l’addio allo SPID

I sistemi di riconoscimento individuale online sono diventati in questi anni sempre più complessi, allo scopo di rendere più sicuro l’utilizzo dei servizi digitali. In particolare il settore pubblico ha vissuto un periodo di forte trasformazione con l’introduzione di soluzioni completamente nuove come lo SPID e la Carta di Identità Digitale, divenuti essenziali per poter comunicare tramite web con gli enti. In queste settimane, però, si parla di una nuova rivoluzione, con lo SPID destinato a finire presto in soffitta: ma cosa cambierà realmente?

L’importanza dell’identificazione digitale

La rapida diffusione delle tecnologie digitali e dei servizi accessibili online ha posto nel corso degli anni l’accento sulla necessità di trovare sistemi realmente sicuri, in grado di tutelare la privacy degli utenti e di impedire furti di dati e accessi non autorizzati. Le società attive sul web hanno investito, per questo motivo, ingenti somme allo scopo di creare sistemi sempre più complessi, grazie ai quali proteggere account personali e informazioni contenute al loro interno. Gli istituti bancari come BPER e Banca Sella, ma anche le piattaforme di gioco online del calibro di PokerStars sono state in prima linea in questa battaglia, introducendo per primi soluzioni come le doppie chiavi di autenticazione e i dati biometrici per poter accedere al conto corrente o alla partecipazione ai tavoli di poker e portando online un approccio del tutto nuovo al tema.

Il problema però non riguarda solo il settore privato ma anzi, oggi che i servizi pubblici sono sempre più digitalizzati e il rapporto tra cittadini ed enti si muove quasi sempre online, anche le istituzioni hanno dovuto impegnarsi per far sì che ciascuno potesse disporre di una propria area riservata senza il rischio di intromissioni da parte di terzi non autorizzati. In questa direzione si è mosso lo SPID, l’identità digitale che, seppur con qualche difficoltà, è stata nel tempo digerita e compresa da gran parte della popolazione, tanto che a novembre si stimavano oltre 32 milioni di italiani in possesso di questa forma di riconoscimento digitale.

Lo SPID verrà abolito?

Per molti si tratta di una decisione azzardata, ma proprio ora che lo SPID è molto più diffuso anche nelle fasce di popolazione meno tecnologiche il Governo sembra deciso a procedere alla sua abolizione. Si era parlato di un’eliminazione in tempi molto rapidi, ma in realtà per il momento lo SPID continuerà a esistere, tanto che si sta lavorando già sul rinnovo delle convenzioni con le società che gestiscono le identità digitali, tuttavia la direzione in cui lo Stato intende muoversi è quella di semplificare i processi di accesso adottando un nuovo sistema.

In particolare, l’idea è quella di dirottare tutto sulla sola Carta di Identità Elettronica e utilizzare questo documento digitale come unico strumento per poter accedere ai servizi pubblici online sfruttando un riconoscimento univoco e inequivocabile. Attualmente, però, l’uso della CIE non è così immediato come si potrebbe pensare: oltre al fatto che non tutti hanno a disposizione questo tipo di documento, il suo utilizzo risulta anche essere più difficile rispetto a quello dello SPID, a meno di investire su un’applicazione unica che semplifichi la vita dei cittadini. Il progetto su cui si sta lavorando è quello di una nuova Carta di Identità Elettronica, che dovrebbe ovviare a tutti i problemi attualmente esistenti.

Come sarà la nuova Carta di Identità Elettronica

La nuova CIE promette di essere uno strumento molto più pratico e facile da utilizzare per tutti i cittadini. In buona sostanza, si tratterà di un ammodernamento delle attuali Carte di Identità Elettroniche, che dovrebbe portare alla possibilità di accedere, secondo tre livelli di autenticazione, ai servizi digitali della P.A., il tutto semplicemente attraverso un’app mobile e un codice PIN.

La Carta di Identità Elettronica, anche nella sua nuova versione, potrà essere richiesta all’ufficio anagrafe del proprio Comune di riferimento o alla scadenza della carta in uso, oppure a seguito di furto o smarrimento, pagando il costo già previsto dalla legge, ma la vera novità riguarderà le modalità di utilizzo della stessa: l’adozione di un’app unica nazionale, infatti, permetterà di unificare i sistemi SPID e CIE e di avere sempre a disposizione uno strumento efficace per identificarsi online e utilizzare tutti i servizi messi a disposizione dalla P.A., dalla richiesta di certificati all’invio di comunicazioni dirette.

Intanto l’impressione è che il Governo non voglia attendere troppo tempo: presto, quindi, potrebbero arrivare nuovi importanti aggiornamenti sull’argomento.

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