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Oria e la sua Diocesi ricordano il vescovo Alberico Semeraro: in odore di beatificazione. “Il Pastore mite”

Lo ricordano ancora in tanti a Oria, dove fu un grande vescovo amato da tutti. Questa sera alle 19 in basilica sarà celebrato l’insediamento del Tribunale per la causa di beatificazione e la canonizzazione del Servo di Dio Mons. Alberico Semeraro, conosciuto da tutti come il Pastore mite. I saluti saranno affidati alla sindaca di Oria Maria Lucia Carone e all’attuale vescovo Vincenzo Pisanello, poi interverranno Don Andrea Casarano nella sua qualità di postulatore, madre Immacolata Carrozzo, superiora generale delle Oblate di Nazareth, monsignor Francesco Gioia, arcivescovo e autore del libro “Il Pastore mite”. Seguiranno delle testimonianze in memoria del presule Semeraro.

Egli nacque a Martina Franca il 19 gennaio 1903 e fu ordinato sacerdote l’11 aprile 1025. Fu primo parroco della chiesa del Carmine a Taranto e nel 1947 fu nominato vescovo di Oria nonostante la sua espressa rinuncia. Nella Diocesi di Oria, che definiva la sua grande sposa, realizzò molte opere sia sul piano materiale (trasformò la piccola chiesetta di San Cosimo in un importante Santuario, costruì 21 parrocchie con le relative case parrocchiali (canoniche), aprì numerosi cantieri dando lavoro a molti operai, risollevando l’economia del territorio appena uscito dalla seconda guerra mondiale, sia sul piano spirituale. Curò infatti la formazione del clero e dei fedeli (aprì il Seminario a Campomarino, sistemando l’immobile semidistrutto nel periodo bellico. Nel 1953 fondò l’Istituto religioso delle Oblate di Nazareth, oggi presenti in vari Paesi del mondo. Lo si ricorda così: fu Pastore, Padre, Maestro, Amico, Uomo di grande cultura e spiritualità, esempio di carità, umiltà e mitezza. Morì il 24 maggio 2000. Nel libro di monsignor Gioia i suoi tratti salienti.

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