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Truffa all’Inps e non solo: in carcere il ragionier De Franco, nuova ordinanza a suo carico

Si sarebbe reso autore di un complesso eppur ben congegnato sistema per truffare l’Inps, l’Agea e in generale l’erario. Una nuova ordinanza di custodia cautelare ha raggiunto il ragionier Antonio De Franco, che era già in carcere per altre questioni simili. Il provvedimento, emesso dal gip su richiesta del pm, è stato eseguito dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Brindisi. De Franco è titolare di uno studio di consulenza tributaria e del lavoro in via Quinto Ennio a Francavilla Fontana.

Si tratta di un’indagine articolata, per accuse tutte da dimostrare. Le ipotesi di reato a carico di De Franco, spiega un comunicato della guardia di finanza, “sono individuate nella truffa aggravata e continuata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.), omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali (art. 2 DL 463/83), dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (artt. 2, 3, 8 e 11 del D.Lgs. 74/2000). In particolare, le trasversali attività investigative svolte dalle Fiamme Gialle, dirette dalla Procura della Repubblica di Brindisi, hanno consentito di disvelare un collaudato e complesso sistema di frode, perpetrato ai danni dell’INPS, dell’AGEA e dell’ Erario, che si assume incentrato sulla fittizia costituzione di società agricole, utilizzate da 104 soggetti (imprenditori agricoli e lavoratori autonomi) al solo fine di beneficiare indebitamente di prestazioni a sostegno del reddito e fruire impropriamente dell’agevolato regime fiscale previsto in tale settore. In sostanza i piccoli imprenditori agricoli ed i lavoratori autonomi, secondo le ipotesi accusatorie, risultavano assunti da aziende agricole fittizie per poter percepire le indennità di disoccupazione agricola pur continuando a condurre i propri terreni o svolgere le proprie attività lavorative.

Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare personale, in relazione all’ipotesi di reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, i Finanzieri hanno sottoposto a sequestro preventivo beni immobili e quote societarie del valore complessivo di circa 600.000,00 euro. Si evidenzia che la responsabilità penale dei soggetti coinvolti nell’indagine, tuttavia, sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile. Nei confronti degli stessi vige, infatti, la presunzione di innocenza che l’articolo 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva. Gli esiti dell’attività condotte costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante presidio economicofinanziario esercitato dalla Procura della Repubblica di Brindisi – in stretta sinergia con la Guardia di Finanza – finalizzato a garantire la corretta erogazione delle forme integrative di reddito a favore dei lavoratori che ne hanno realmente diritto, la libera concorrenza ed il contrasto alle attività di impresa criminali”.

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