Castello di Oria: dopo la guerra fredda – per così dire – dei mesi scorsi, ecco una possibile schiarita. Dopo un fugace e casuale incontro in Prefettura, i legali della famiglia Romanin-Caliandro, Francesco e Ferdinando Silvestre, hanno incontrato nei giorni scorsi in Comune a Oria il sindaco Cosimo Ferretti e pochi altri esponenti dell’amministrazione comunale (l’assessora Elena Marrazzi e la consigliera Daniela Capone) per fare il punto della situazione. Ci sono ancora margini per lavorare alla riapertura del monumento simbolo della cittadina federiciana?
Questa la domanda che le parti – pur in assenza dei proprietari – si sono posti e intorno alla quale hanno ragionato, anche in termini più o meno tecnici. La risposta al quesito sarebbe stata positiva: sì, si può ancora parlare di riapertura del castello, sebbene vi sia ancora molto da discutere per trovare la quadratura del cerchio.
E, allora, in quali termini si potrebbe percorrere quella strada? Le bocche sono – ambo le parti – più che cucite, ma non è difficile accampare ipotesi. Non è del tutto tramontata, pare, l’eventualità che il castello possa riaprire sotto forma di museo con annessi bar, ristorante e bookshop.
Soltanto che bisognerebbe, sempre nei limiti del possibile e del lecito, modificare le condizioni poste o – meglio – emerse dalla conferenza di servizi promossa dallo stesso Comune. La notizia è comunque che i rapporti sono stati ufficialmente riallacciati proprio grazie alle intermediazioni dei giorni passati. La proprietà investirà, per fatti suoi, in altre cose: turismo, piscine e altro. Ma non in quel di Oria, come accennato neppure troppo esplicitamente in un recente comunicato stampa. E quindi, in futuro, si potrebbero per loro forse aprire altri scenari.
Nonostante i recenti attriti, il dialogo si è quindi riaperto anche se il castello rimane chiuso: riaprirà per la prossima estate? Sono in molti a sperarlo, ma nessuno lo dice apertamente. Il sindaco Cosimo Ferretti resta molto prudente: «Sì, c’è stato questo incontro ma sui contenuti preferisco mantenere una certa segretezza: ciò che posso dire è che quest’amministrazione, da me presieduta, cercherà fino all’ultimo dei suoi giorni di facilitare la riapertura del castello perché questo era uno dei punti del nostro programma elettorale che stiamo cercando di eseguire alla lettera. Non escludo – prosegue il primo cittadino – che in futuro ci siano altri incontri, magari alla presenza dei proprietari ma ogni strada che s’intenderà percorrere dovrà essere condivisa e rispettosa della normativa». Di più, per il momento, Ferretti non dice.
D’altra parte, molte aspettative si sono stratificate negli anni e neppure il più incallito degli scommettitori se la sentirebbe di puntare anche un solo euro sul come e quando il maniero tornerà finalmente a disposizione di tutti. Si registrano, intanto, segnali di disgelo tra proprietari e amministrazione, immaginando possibili strade comuni da poter percorrere. Sarà museo? Sarà deroga urbanistica, con passaggio obbligatorio dal Consiglio comunale?
Sembra che nel corso dell’incontro, oltre all’arcinoto tema della deroga, sia circolata anche una parolina “magica” o che perlomeno da più parti si vorrebbe fosse portentosa: Zes. Sempre che con la Zona economica speciale si possano superare gli ostacoli burocratici e di legge che finora hanno impedito di acconsentire alla realizzazione entro le antiche mura di ricevimenti (matrimoni, cresime, prime comunioni, 18esimi, diplomi di maturità, lauree, capodanni, ormai anche rivelazione a sorpresa del sesso del nascituro, feste per aver conseguito la patente et similia).
La volontà politica – in questo caso si può tranquillamente dire – è tesa alla riapertura del monumento. Da capire come in concreto e quanto, oltre che se, si possa per davvero fare. Intanto, con la primavera è giunto il disgelo. E anche questa cosa si può tranquillamente dire. Si possono dire tante cose, poi tra il dire e il fare – mai come ora, con la calda stagione alle porte – c’è di mezzo il mare. Che sia la prossima estate, quindi, dopo le tante trascorse invano, la stagione giusta? O sarebbe meglio pensare a un castello aperto con le foglie cadenti o persino coi caminetti accesi? Insomma, tra le cose che si possono dire si può dire che, comunque, servirà ancora tempo.
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