Come noto, nei giorni scorsi Arpa Puglia ha reso noti i dati sull’inquinamento da micro-polveri con un triste primato per Francavilla Fontana: 15 sforamenti nei primi quattro mesi del 2025. Caminetti e stufe accesi, certo; ma anche conseguenze del traffico. E sul caso non può mancare, dopo tutte le altre e quasi a chiudere una sorta di saga, l’opinione dell’assessore alla Mobilità sostenibile Sergio Tatarano. Il massimo responsabile delle politiche ambientali dal 2028 a oggi, anche se attualmente la delega all’Ambiente è (e resta, dopo la pregiudiziale nel Consiglio comunale di ieri) della sua collega Numa Ammaturo:

I dati sull’inquinamento a Francavilla, rispetto alla mobilità, devono essere una occasione per riflettere come comunità ed assumere, ognuno nel proprio ruolo, decisioni consapevoli.
Il Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) di qualche anno è già una buona bussola avendoci fornito alcuni risultati senza i quali nessuna analisi è possibile: a Francavilla sono presenti oltre 21mila automobili, che costituiscono anzitutto un problema di occupazione di spazio pubblico e che quotidianamente vengono spostate da una parte all’altra della città spesso senza una vera giustificazione.
È inverosimile infatti che i migliaia di spostamenti quotidiani con l’auto rispondano ad una reale necessità dal momento che nel 50% dei casi servono a coprire distanze inferiori a 2 km.
Questi dati ci dicono che gli sforzi, spesso criticati o incompresi, intrapresi dall’amministrazione in questi anni, sono necessari, che preservare sempre più zone della città dalla presenza di auto è una scelta doverosa ed anche tardiva, che dobbiamo proseguire con il lavoro di promozione della ciclabilità anche attraverso l’ampliamento delle zone 30 che favoriscono la circolazione promiscua, che dobbiamo migliorare ancora di più il trasporto pubblico che nelle prossime settimane avrà nuove corse e fermate per la zona industriale e che nei prossimi mesi sarà totalmente elettrico, che vanno facilitati gli spostamenti di chi ha reali esigenze di usare l’auto, come accaduto con la creazione dei trenta stalli rosa, e non certo di chi l’auto la usa per pigrizia.
Ed ancora che abbiamo bisogno della collaborazione e del supporto di tutta la comunità per completare il processo di rottamazione di un modello fondato sullo strapotere dell’auto privata che dobbiamo usare il meno possibile perché produce bruttezza, inquinamento e danni alla salute.