Narcotraffico internazionale, Oria al centro degli scambi Albania – Italia: tre indagati/VIDEO

Tra l’Albania e l’Italia c’era (forse c’è ancora) Oria: 52 indagati destinatari di ordinanza cautelare, tra i quali 12 italiani, tra i quali tre oritani e una torrese comunque legata proprio a Oria. “Ura”, che in lingua albanese significa “ponte”, il nome dato all’operazione di polizia giudiziaria eseguita ieri.
Direzione distrettuale antimafia e direzione investigativa antimafia hanno lavorato fianco a fianco, in collaborazione con le autorità albanesi e internazionali, per ricostruire il giro della droga, tanta droga, che sarebbe transitata negli anni via Mare Adriatico.


Tre gli indagati di Oria, che ovviamente si presumono innocenti, ci sono: Angelo Zanzarelli, 51 anni; Luisa Mazzuti, 29 anni; Francesco Patisso, 47 anni. Sono tutti finiti in carcere. Ai domiciliari, invece, la 69enne Francesca Caputi, nota come la “nonna” (mamma di Zanzarelli e nonna, appunto, di Mazzuti).
Zanzarelli è definito come la figura di maggior spessore criminale dell’intera inchiesta e fu arrestato nel corso delle indagini nell’autunno del 2020. Dopodiché, il suo posto sarebbe stato preso da Mazzuti e Caputi, le quali avrebbero mantenuto saldi i rapporti con i fornitori albanesi approvvigionandosi di cocaina ed eroina da poi piazzare in Italia.

Più leggera la posizione di Patisso, anch’egli già noto alle forze dell’ordine e arrestato tre anni fa, dalla cui officina sarebbe passato – in un’occasione documentata – un quantitativo imprecisato di cocaina.
Si tratta, ovviamente, d’indagini e ciascun indagato si presume non colpevole fino a eventuale sentenza di condanna passata in giudicato. Lo spaccato che emerge da queste indagini coordinate Italia – Albania conferma come Oria, suo malgrado, sia ritenuta – perlomeno da investigatori e inquirenti – un centro nevralgico del narcotraffico. Non solo spaccio, ma presunti alti livelli.

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