[Foto: dalla diretta facebook di Debora Mele]
Una risposta dal basso alle lunghe liste d’attesa. Da sabato scorso può dirsi realtà l’ambulatorio solidale nei locali dei Padri Rogazionisti in quel di “San Pasquale” a Oria. Cos’è? È presto detto: un’associazione tra medici che costituitisi in associazione – in modi e forme ancora da definire – presteranno gratuitamente il loro sapere in favore della gente più bisognosa che, considerati i tempi della sanità pubblica e la scarsità di risorse per rivolgersi ai privati, spesso rinunciano a prevenzione e cure. Un’idea che grazie all’impegno del biologo Nicola Birtolo nasce da lontano (era il 2019) e che nel tempo è stata stoppata tanto dalla pandemia quanto da altri intoppi poi finalmente superati.
L’inaugurazione, come detto, è avvenuta nei giorni scorsi: erano presenti, tra gli altri, il vescovo della Diocesi di Oria, Vincenzo Pisanello, il padre provinciale dei Rogazionisti Antonio Leuci, il vescovo rogazionista Ottavio Vitale (originario di Grottaglie, oggi in Albania), il sindaco Cosimo Ferretti, il direttore del Distretto sanitario Gabriele Argentieri.




Padre Paolo Galioto, responsabile degli Affari sociali dei Rogazionisti oritani, ha fatto gli onori di casa. Ha spiegato come il progetto affondi le radici nel tempo e come esso sia stato possibile grazie alla disponibilità di medici (perlopiù in pensione) pronti a spendersi per il prossimo. Il religioso ha anche ricordato come la presenza dei Rogazionisti da un secolo contraddistingua Oria e come qui si sia sempre praticata la carità, quella vera, e nonostante ogni difficoltà “perché le opere di Dio passano dalla Croce e dalla prova”.
Il dottor Gianfranco Manisco ha parlato dell’associazione “Sant’Annibale Maria di Francia” e dell’impegno suo e di diversi altri suoi colleghi specialisti, cui potranno aggiungersene altri, per questa missione del tutto gratuita e improntata alla carità cristiana. Del gruppo iniziale fanno parte, oltre a lui, anche i medici: Salvatore Mandurino (chirurgo); Vincendo della Corte (anestesista e rianimatore); Antonio Sgura (ortopedico); Francesco Cocco (cardiologo), Andrea De Viti (pediatra); Fabio Luparelli (reumatologo); Antonio Cagnazzo (nefrologo). Saranno necessari strumenti e intese con gli enti locali e sanitari prima dell’entrata in funzione del centro, ma anch’essi arriveranno.
L’hanno assicurato, entusiasti dell’iniziativa, il sindaco Ferretti e il direttore del Distretto Argentieri (anche a nome del direttore generale Asl Maurizio De Nuccio). «È importante aiutare la persona umana a fare prevenzione per se stessa e per gli altri e l’iniziativa di questo ambulatorio solidale non è la scommessa di quattro amici al bar, ma nasce da una visione futura precisa che noi intendiamo sostenere», ha detto Argentieri.
Dal canto suo, dopo la benedizione, il vescovo Pisanello ha detto che sin dal 2014 intende realizzare qualcosa di simile nel Santuario di San Cosimo (non a caso intitolato ai Santi Medici: «Siete state più veloci, ma la carità non conosce concorrenza e quindi ben venga questa bella iniziativa», è un po’ la sintesi del suo pensiero. Di certo, l’ambulatorio solidale rappresenta – a queste latitudini – qualcosa di ancora unico nel suo genere. E, se funzionerà a dovere, sarà un punto di riferimento sanitario per le persone meno abbienti.