Oria è stata il primo comune della provincia di Brindisi a dover confrontarsi con l’emergenza Xylella dopo la diffusione del batterio killer esploso nel Salento. Dove un tempo vi erano rigogliosi ulivi secolari ad impreziosire il paesaggio agricolo dominato dal maniero federiciano, oggi arrivando ad Oria si nota solo devastazione e degrado per via del rinsecchimento degli ulivi e l’abbandono delle campagne non più produttive come un tempo.
L’olivicoltura rappresenta per Oria una delle attività agricole principali, un tempo primaria fonte di sostegno economico per tante famiglie di braccianti, proprietari e conduttori di fondi. Se tra le grandi aziende qualcuno è riuscito ad ottenere aiuti per il reimpianto, non è toccata la stessa sorte ai piccoli proprietari e conduttori esclusi dagli aiuti pubblici.



Il Comune di Oria non può rimanere a guardare. Tra le funzioni del Comune in tema di Sviluppo Economico lo stesso Statuto al punto c) dell’art. 16 ne attribuisce competenza su agricoltura e foreste come previsto dall’art. 78 del D.P.R. 616/77.
Diversi sono anche i comuni pugliesi che si sono già attivati per donare piante di olivo (Olea europaea) certificate appartenenti alle cultivar Leccino e Fs17 (Favolosa) finalizzata alla piantumazione in sostituzione degli olivi disseccati – dichiarano dall’opposizione.
Vista l’importanza dell’argomento finalizzato al recupero del paesaggio ed al rinvigorimento dell’economia agricola cittadina, i consiglieri di FdI Alfonso Panzetta e Antonio Proto supportati dagli altri consiglieri di opposizione Antonio Metrangolo, Lucia Iaia e Attilio Ardito hanno presentato una mozione ai sensi dell’art. 47 del “Regolamento del Consiglio Comunale” per l’inserimento di un punto all’odg del prossimo Consiglio Comunale al fine di poterne discutere in opportuna sede.
Ancora una volta l’opposizione al competo si ricompatta non solo per criticare l’operato dell’Amministrazione Ferretti nelle scelte più opinabili, ma anche per proporre spunti e stimoli al fine di promuovere quella buona politica che non può far altro che il bene della città, concludono i consiglieri.