Sono entrati di soppiatto nei locali dell’oratorio di Maria Santissima della Croce a Francavilla Fontana – sapendo perfettamente come in quei giorni lì e nel convento non vi fosse alcuno – e hanno fatto incetta di pochi soldi (meno di 200 euro) e qualche gioco da tavola: i primi erano i primi proventi del gruppo estivo, i secondi erano stati donati affinché i ragazzi si cimentassero con giochi “sani” oltre che con quelli digitali. L’episodio si è verificato nel fine settimana fino al “ponte” dello scorso 2 giugno, Festa della Repubblica.
«Vorrà dire che quest’anno non potremo fare il regalo di fine Grest perché, a prescindere dalle iscrizioni e con i risparmi delle stesse, siamo sempre soliti fare una sorpresa ai frequentanti, che negli anni si sono tradotti in soggiorni al mare ma anche ad Assisi o in altri luoghi ideali per combinare divertimento e fede».
La colpa è solo soltanto dei ladri, sulle cui tracce – ufficialmente da mercoledì scorso, a seguito della denuncia querela – sono i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana, che hanno già acquisito diverso materiale utile alle indagini.
Ci sarebbero anche alcuni filmati delle telecamere di sorveglianza, ma è tutto da vedere. Ciò che si sa, al momento, è che qualcuno – in un arco temporale compreso tra sabato e martedì scorsi – ha deciso d’infischiarsene di fede e quant’altro di umano: rotta la rete del campetto alle spalle di chiesa, santuario e a ridosso del campetto da calcio (confinante con un noto centro commerciale) e ha compiuto la sua missione, tutt’altro che religiosa.





Nei giorni indicati, i frati francescani – capeggiati da fra’ Giancarlo Greco, parroco e rettore – erano fuori per una sorta di piccolo “conclave” interno per eleggere il loro capo spirituale. I genitori e gli oratoriani – complice il “ponte” sabato-domenica-lunedì 2 giugno – erano anch’essi liberi dal servizio di volontariato.
Perciò, qualcuno ha pensato bene di approfittarsene. È stato un attimo varcare il muro di cinta, forzare una porta e dirigersi negli uffici dell’oratorio. In un cassetto della scrivania erano conservato un fondo cassa derivato dalle prime iscrizioni al Grest (gruppo estivo, appunto) destinato a coprire piccole spese di gestione: materiali di cancelleria e piccoli esborsi, nulla più.
Qualcuno – pare – è giunto dritto al punto, forse sapendo cosa trovare e dove cercare. Solo ipotesi, ovviamente. Al di là dell’amarezza, non scema l’entusiasmo dei volontari, come il responsabile dell’oratorio Alessandro Acquaviva:
«L’ho già detto molto chiaramente ai miei collaboratori, tutti al mio stesso livello perché genitori e volontari alla ricerca di opportunità sane a beneficio dei loro figli: non cambia assolutamente niente, noi andiamo avanti continuando ad autofinanziarci perché – è importante dirlo – da qui nessuno di noi percepisce un centesimo, quindi ogni euro od ogni gioco sottratto è solo ed esclusivamente un torto fatto a bambine, bambini, ragazze e ragazzi».
Che non sono neppure pochi, sempre secondo quanto racconta il responsabile Acquaviva: «Ogni estate, da cinque anni a questa parte, ne accogliamo circa 70 ma ci siamo imposti di non andare oltre sennò sarebbe un problema per coordinatrice ed educatori seguirli tutti e perbene. Il nostro oratorio – prosegue – è nato da una sorta d’innocente scommessa, a puntata economica zero ovviamente, nella quale il sottoscritto e altri genitori hanno creduto per dare anche una mano alla chiesa e al convento, cui siamo molto legati e che, insieme coi frati, pensiamo di aver salvato dalla chiusura anche grazie al fermento che via abbiamo, tutti insieme, creato attorno».



Nessun arretramento, comunque, come conferma Acquaviva: «Siamo disposti ad autofinanziare e lo stiamo già facendo – assicura – i sistemi di sicurezza dei nostri luoghi del cuore e dello spirito. Non ci ha turbato tanto l’ammontare del furto – conclude – quanto il suo significato: se anche si fosse trattato di necessità, è mai possibile non farsi scrupoli nel rubare a dei bambini? Secondo me, e non temo di peccare di presunzione, chi frequenta il nostro oratorio, la chiesa e il convento, neppure un domani compirebbe mai azioni del genere».
E intanto, già ieri (domenica 8 giugno) il gruppo è tornato a divertirsi, in compagnia di fra’ Giancarlo e degli educatori, nonostante il caldo torrido