La giudice per l’udienza preliminare (gup) del Tribunale di Brindisi, Barbara Nestore, ha pronunciato 20 “non luogo a procedere” per altrettanti imputati coinvolti in un’inchiesta su di una presunta corruzione nel settore sanitario. Un 21esimo imputato è deceduto nel frattempo. Tutti gli accusati sono stati prosciolti dalle contestazioni mosse dalla Procura.
L’ipotesi al centro dell’indagine, condotta dai carabinieri del Nas e dalla guardia di finanza, era uno schema che vedeva farmacisti concedere gratuitamente o a canoni irrisori locali per ambulatori a medici di medicina generale (di famiglia o di base, che dir si voglia). In cambio, i dottori avrebbero indirizzato i propri pazienti verso le farmacie di riferimento per l’acquisto di farmaci su ricetta. Questa pratica, secondo la ricostruzione della Procura, si sarebbe protratta per diversi anni, in alcuni casi fin dal 2009.
Le richieste di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero Raffaele Casto erano state avanzate nel settembre 2024. Le condotte ipotizzate, oggetto di 14 capi di imputazione, erano tutte inquadrate nel reato di “corruzione per l’esercizio della funzione”.
Oltre a queste, un 15esimo capo di imputazione contestava a due degli imputati il reato di prescrizione abusiva. Si trattava di due medici che avrebbero prescritto indebitamente Fentanyl e morfina a due pazienti, in quantità superiori a quelle consentite, generando un presunto danno patrimoniale per l’ASL di Brindisi. Anche questa accusa è stata archiviata dalla gup.
La pronuncia di “non luogo a procedere” implica che, in sede penale, nulla è addebitabile agli imputati per le condotte contestate. Le motivazioni dettagliate della decisione saranno depositate entro i prossimi 30 giorni.
Il collegio difensivo che ha assistito gli imputati era composto da numerosi legali, tra cui gli avvocati Domenico Attanasi, Cosimo Lodeserto, Gianvito Lillo, Massimo Manfreda, Marco Masi, Fabio Finizzi, Giuliano Calabrese, Rosanna Saracino, Perla Medico, Vincenzo Farina, Vittoriano Bruno, Rocco Luigi Corvaglia, Angela Maria Rosaria Epifani e Vittorio Piceci.
Le farmacie oggetto dell’inchiesta erano quattro ubicate a Brindisi e una a Francavilla Fontana.