Finanza recupera cinque armi da guerra dai fondali del Brindisino: sventato presunto traffico illecito

Un importante ritrovamento di armi da guerra è stato effettuato dai militari del guardacoste G.207 “Maresciallo Cortile” della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Brindisi. Le Fiamme Gialle hanno recuperato cinque ordigni avvolti nel cellophane e sommersi nei fondali marini, nell’area del Canale Foggia, adiacente a Campo Di Mare, nel territorio di San Pietro Vernotico. L’operazione, coordinata dal tenente Gaetano Barbera, comandante della sezione, ha immediatamente dato il via a indagini approfondite per risalire alla provenienza e alla destinazione di tale arsenale.

La scoperta è avvenuta grazie all’utilizzo della sofisticata strumentazione elettronica di bordo dell’unità navale, che ha permesso di localizzare la presenza di oggetti metallici sul fondale. Successivamente, alcuni militari dell’equipaggio si sono immersi, procedendo al recupero del “carico” illecito. Le armi recuperate sono state identificate come due fucili d’assalto Kalashnikov AK-47 e tre pistole mitragliatrici. Al momento del ritrovamento, tutte le armi erano prive di caricatore e presentavano matricole inizialmente illeggibili a causa dell’occultamento.

Le armi sono state poste sotto sequestro su disposizione della Procura competente, che ha aperto un fascicolo per fare piena luce sulla vicenda. L’ipotesi investigativa più accreditata, in questa fase, è che il cospicuo quantitativo di armi da guerra fosse stato frettolosamente abbandonato in mare. Si presume che ignoti trafficanti, probabilmente in procinto di far sbarcare il carico sulle coste pugliesi, siano stati messi in allarme dalla presenza di pattuglie delle forze dell’ordine e abbiano optato per disfarsi della “merce” illecita per evitare di essere intercettati.

Tale scenario non è nuovo per gli investigatori del territorio, considerate le consolidate rotte del traffico illecito di armi, così come di sostanze stupefacenti quali marijuana e cocaina, che dalle coste balcaniche raggiungono frequentemente quelle pugliesi. Il ritrovamento suggerisce, con elevata probabilità, il fallimento di un’operazione di consegna che avrebbe potuto alimentare ulteriormente la criminalità organizzata locale.

Nel frattempo, i militari guidati dal tenente Barbera stanno proseguendo le indagini con l’obiettivo di risalire all’intera filiera criminale. Un significativo passo avanti è già stato compiuto: grazie al supporto di specialisti, quattro delle cinque matricole delle armi sono state “lette”, fornendo elementi cruciali per le successive fasi dell’inchiesta e per l’identificazione dei responsabili.

Resta aggiornato

Iscriviti alle nostre newsletter

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com