Museo archeologico urbano di Oria: una nuova alba per Monte Papalucio, futura rete con altri siti

Oria è già una sorta di museo a cielo aperto, grazie alla sua storia – stratificata di epoca in epoca – che conta circa 3mila anni. Nuovi interventi lo renderanno ancor più ammirevole, come la riqualificazione del Santuario di Monte Papalucio. Essa è stata al centro, ieri mattina, di una piccola anticipazione per presentare i risultati delle proficue campagne di scavo sotto la supervisione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio Lecce – Brindisi (soprintendente Francesca Ricci, funzionaria archeologa Antonella Pansini) e dell’Unisalento.


Per l’università era presente la professoressa Grazia Semeraro (ordinaria di Archeologia Classica), che ha rilasciato dichiarazioni importanti e di prospettiva: «Quello di Monte Papalucio è uno dei più importanti siti di era messapica, come confermato anche dalle campagne di scavo che hanno portato alla luce reperti ma anche strutture e spazi dedicati al culto di Demetra e di sua figlia Persefone, divinità legate tanto alla fertilità dei campi quanto a quella degli uomini e delle donne. Oltre agli oggetti, queste campagne ci hanno fatto scoprire tracce di sacrifici offerti alle dee, permettendoci di entrare nella comunità che abitava Oria più di 2.500 anni fa. L’area di Monte Papalucio insiste in un tessuto urbano, non lontano dall’acropoli, ed è sostanzialmente rimasta simile a come probabilmente si presentava a quel tempo: basti osservare gli alberi di melograno, che all’epoca erano considerati sacri. Questa è un’occasione imperdibile per creare una rete che coinvolga anche scuole e comunità».

Un’occasione per la quale il Comune ha ottenuto, peraltro, un finanziamento di oltre un milione di euro.

Il sindaco Cosimo Ferretti

Ne è soddisfatto il sindaco Cosimo Ferretti, il quale pregusta ciò che – si spera quanto prima – sarà Monte Papalucio: «Questo posto sarà inserito in un sistema museale urbano, dopo essere stato reso sicuro e fruibile da ciascuno. Credo si tratti del posto più antico nella lunghissima storia oritana, nonché di un sito molto importante per il Salento sia di oggi che dei tempi che furono. La nostra offerta turistica si arricchisce – prosegue – anche nell’ottica di ambire e creare una rete turistico-archeologica fra tutti i nostri siti come l’area Pasculli alle spalle del Comune, quelli sotto la cattedrale e piazza Lorch, sempre a disposizione di cittadini, turisti e studiosi».

A questa sorta di “vernissage” di Monte Papalucio erano presenti anche altri esponenti dell’amministrazione, come il vice sindaco Michele Locorotondo, gli assessori Elena Marrazzi e Alfredo Proto, la consigliera comunale Silvia Conte. È già interessante così, ma l’impressione è che il bello debba ancora venire…

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