Il Tribunale di Brindisi ha emesso una sentenza di assoluzione in un caso di presunto trasporto illecito di rifiuti, riaffermando un orientamento giurisprudenziale che distingue il mero trasporto occasionale di rifiuti urbani da quello di natura illecita. La pronuncia, emessa il 25 giugno 2025 dal giudice Giuseppe Lanzillotta, ha riguardato il francavillese M.L., difeso dall’avvocato Giosuè Rodia del Foro di Brindisi.
I fatti risalgono al mese di aprile 2020, in pieno periodo di lockdown, quando il M.L. fu fermato in pieno centro abitato a Francavilla Fontana dai carabinieri forestali. L’uomo era stato ritenuto responsabile (e denunciato) di aver effettuato un’attività di trasporto di rifiuti speciali non pericolosi.
La difesa, tuttavia, è riuscita a dimostrare che l’azione di M.L. non costituiva un’attività illecita di smaltimento, bensì un semplice trasporto di rifiuti urbani di carattere occasionale. L’imputato aveva infatti unicamente ripulito il proprio terreno dalla spazzatura.
Il Tribunale di Brindisi, accogliendo la tesi difensiva, ha dunque assolto l’uomo con la formula “il fatto non costituisce reato”. Questa sentenza, come evidenziato dall’avvocato Rodia, si allinea con i recenti orientamenti della Suprema Corte di Cassazione in materia, fornendo un importante precedente per casi analoghi in cui la natura occasionale e domestica del trasporto di rifiuti urbani possa essere erroneamente inquadrata come attività illecita. La decisione segna un punto a favore di una più precisa interpretazione delle normative ambientali, distinguendo le condotte sanzionabili da quelle prive di rilevanza penale.