Di seguito una dura reprimenda politica da parte della consigliera comunale Maria Passaro che, con Antonella Iurlaro, rappresenta “La Città di tutti” nel Consiglio comunale di Francavilla Fontana:
Francavilla Fontana sta vivendo uno dei suoi momenti più bui a causa dell’inadeguatezza e della schizofrenia politica di questa Amministrazione e della sua maggioranza. Fin dal primo giorno, anziché affrontare i problemi reali della città, si è assistito a uno spettacolo continuo di litigi interni, immobilismo e totale mancanza di visione.
Mentre la città affonda nel degrado – tra sporcizia diffusa, incuria del verde pubblico, rifiuti abbandonati, parchi e villa comunale invasi da topi e blatte, l’Amministrazione resta inerte. A oggi, 1° luglio, non esiste ancora un programma definito per “Città Estate”, i centri estivi per i minori partono con grave ritardo, e restano inevase anche le richieste per la segnaletica destinata ai disabili.
Le piste ciclabili vengono realizzate, poi smantellate e rifatte, con una gestione dissennata delle risorse pubbliche. Le associazioni culturali e di volontariato sono completamente abbandonate, senza sostegno né prospettive.
In questo scenario desolante, alcuni consiglieri comunali – autoproclamatisi leader – trovano il tempo di polemizzare sul mancato utilizzo di fondi comunali durante la pandemia, arrivando persino ad accusare il proprio Sindaco. E il Sindaco? Tace.
Non è chiaro se per imbarazzo, ignoranza dei fatti o semplice mancanza di autorevolezza.
Ma la verità è un’altra e non possiamo non raccontarla.
Durante l’emergenza Covid, tutti i comuni d’Italia hanno ricevuto un cosiddetto “fondone”, ovvero risorse straordinarie e non vincolate, stanziate per affrontare le spese impreviste legate alla pandemia: dispositivi di protezione, beni alimentari, interventi urgenti. Si trattava di rimborsi, spesso erogati a posteriori, non di fondi da programmare come sostiene – erroneamente – la capogruppo del PD. Parlare oggi di “mancata programmazione” è quindi fuorviante e mostra una preoccupante ignoranza della normativa e delle modalità di erogazione di quei fondi.
La verità è che la maggior parte dei comuni italiani – incluso Francavilla Fontana – si è trovata a dover restituire una piccola parte di quelle risorse, non per incapacità, ma per la natura stessa del fondo, destinato a coprire solo spese effettivamente sostenute, considerando che l’erogazione è avvenuta in parte solo a posteriori, pertanto non se ne poteva conoscere neanche l’entità (quasi a titolo di rimborso per rendere l’idea). Tutto questo è scritto nei documenti amministrativi di rendicontazione (di cui gli uffici dell’ente possono rendere conto).
Pertanto, niente scandali, solo burocrazia.
Non si può governare una città a colpi di slogan e polemiche infondate. Serve serietà, conoscenza, senso delle istituzioni altrimenti saremo travolti dalla mediocrità ed inconcludenza amministrativa.
E a chi oggi alza la voce senza sapere nemmeno leggere un documento amministrativo, non resta che ricordare che non si gioca con il bene di una comunità. Amministrare un comune di 36mila abitanti richiede studio, competenza e responsabilità – tutte qualità assenti in questa maggioranza.
Allora, se non siete capaci a governare, proprio come è stato registrato già nel 2014, togliete il disturbo prima che i danni siano irreparabili.
Si possono consultare facilmente i siti internet ufficiali del Governo sulla rendicontazione post-Covid dei Comuni italiani, incluso quello di Francavilla.