Maltrattamenti in famiglia ed estorsione aggravata ai danni dell’anziana madre. Queste le accuse a carico di un 48enne residente a Francavilla Fontana, finito in carcere. Vittima sarebbe la genitrice 78enne, decisasi a denunciarlo. Ora l’avvocato di fiducia dell’uomo, Angelo Di Mitri, pensa di ricorrere al Riesame.
L’ordinanza di custodia cautelare, emessa il 29 settembre dal gip Simone Orazio, ricostruisce un regime familiare improntato a violenza e prevaricazione, che si protraeva almeno dall’11 marzo 2020. Il giudice ha riconosciuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e l’aggravante della recidiva reiterata specifica, in quanto l’indagato era già stato condannato in via definitiva per i medesimi reati di tentata estorsione e maltrattamenti in famiglia, sempre in danno della madre.
Secondo quanto accertato e denunciato dalla persona offesa, la condotta vessatoria del figlio era strettamente legata ai suoi debiti di gioco. L’uomo pretendeva costantemente somme di denaro, attuando nei confronti dell’anziana madre un vero e proprio clima di terrore.
Le azioni contestate includono: minacce e offese reiterate; danneggiamenti e dispetti, giacché in diverse occasioni il figlio avrebbe danneggiato l’arredamento di casa (mobili, sedie, pavimento, porte, frigorifero) e sottraeva continuamente soldi e beni di valore. È stato riscontrato che in un’occasione, l’uomo aveva anche aperto e danneggiato intenzionalmente i rubinetti del gas, rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco; violenza psicologica, giacché l’indagato sarebbe stato solito filmare la madre con il telefono nel tentativo di farla passare per “un soggetto non più mentalmente lucido” e la sottoponeva a dispetti, come tenere la televisione ad alto volume di notte.
La situazione sarebbe stata talmente insostenibile che la madre era stata costretta a installare una seconda serratura alla porta della sua camera da letto per potersi proteggere dal figlio durante le ore notturne. Oltre alle violenze, il giudice ha evidenziato l’elemento estorsivo in una condotta che avrebbe cagionato un danno patrimoniale di rilevante entità alla vittima.

Sotto minaccia, la madre era stata costretta a consegnare al figlio la somma di 38mila euro, somma provento della vendita di un immobile di sua proprietà. Inoltre, l’indagato l’avrebbe obbligata a sottoscrivere diversi contratti di finanziamento per l’acquisto di autovetture e strumenti musicali, beni che venivano poi immediatamente rivenduti per ottenere denaro da dilapidare nel gioco. Il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto che l’uomo non fornisse alcuna garanzia di rispettare misure meno afflittive, citando l’incapacità dell’indagato di rispettare precedenti misure cautelari di allontanamento.
La custodia cautelare in carcere è stata disposta per il concreto e attuale pericolo di reiterazione di delitti della stessa specie, aggravato dalla mancanza di una stabile attività lavorativa. Ora l’avvocato Di Mitri proverà a smontare il castello accusatorio. Dopodiché, ci sarà il Riesame.
L’uomo è stato immediatamente catturato e condotto in carcere, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.