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L’opinione di Bax: «La Provincia al Laboratorio Bruno: hanno vinto tutti, ma è bravo chi ci capisce qualcosa»

Maurizio Bruno e Cesare Castelli
Maurizio Bruno e Cesare Castelli

di GIROLAMO BAX

A proposito di queste ultime elezioni provinciali, dopo averne lette di tutti i colori, soprattutto su facebook, ora il nulla: si pensa già alle regionali. C’è da dire che di queste elezioni provinciali noi cittadini neanche ci siamo accorti, molti non lo sanno nemmeno che Maurizio Bruno è il nuovo presidente della Provincia di Brindisi e quasi tutti non sanno che si è anche insediato. Cose che succedono quando 300 cittadini/sindaci/consiglieri comunali se la cantano e se la suonano da soli.

Comunque, a leggere le dichiarazioni dei partecipanti, viene fuori questo:. ha vinto Fi che però pesa quanto il Pd che non avrebbe vinto se non fosse stato che ha vinto Ncd che è stato determinante per la vittoria del PD che però vale sempre quanto Forza Italia. Insomma: il caos. Standoli a sentire, hanno praticamente vinto tutti.

Inutile dire che le dichiarazioni che più mi hanno colpito sono state quelle degli esponenti di Ncd. Tutti uniformati al pensiero unico ferraresiano, hanno dichiarato «Ncd determinante per l’elezione di Maurizio Bruno alla presidenza della Provincia di Brindisi. Vittoria del Laboratorio Ferrarese». Invece, dall’intervista rilasciata da Massimo il Grande al Quotidiano di Puglia ho avuto la conferma in modo chiaro ed inequivocabile che non è stato Bruno ad aver vinto ma Ferrarese con il suo Ncd.

Continuo però ad avere le idee un po’ confuse. Se Ferrarese non ha perso occasione negli ultimi due anni per dichiarare che si era dimesso da presidente della Provincia perché fare il presidente della Provincia senza soldi non serviva a nulla, perché essere il presidente della Provincia equivaleva ad esserne il suo liquidatore, allora perché gioire per una pseudo-vittoria e per la vicepresidenza di un ente in liquidazione e di un misero consigliere (lo so: due, ma uno farà il vicepresidente) che sono pari a niente se confrontati a quando Ferrarese era il presidente e i consiglieri erano tutti suoi, anche quelli che in realtà avrebbero dovuto essere degli altri?

Massimo Ferrarese all'assemblea costituente Ncd
Massimo Ferrarese all’assemblea costituente Ncd

E poi, se ci fosse stata un’alleanza di Ncd con Forza Italia anziché con il Pd, anche in questo caso Ncd sarebbe stato determinante per l’elezione del presidente della Provincia? Sì. E anche in questo caso avrebbe vinto Ferrarese? Ovviamente: sì. Ma se Ncd fosse andato da solo con un proprio candidato presidente avrebbe sempre vinto Ferrarese o Ncd sarebbe stato l’ultimo della tornata come di fatto è?

A parte la visione degli alfaniani in cui è Ferrarese a vincere con il suo Laboratorio e non Maurizio Bruno (va comunque detto che Ferrarese vince anche a Lecce ma con Forza Italia e immagino che anche lì si debba parlare di Laboratorio Ferrarese visto che anche lì Ncd è stato determinante con “ben” un consigliere eletto, a detta di Ferrarese), proviamo a fare un’analisi di questo voto da elezione di amministratore di condominio, perché di questo si tratta, in quanto le elezioni sono altra cosa, le elezioni solo quelle che danno la parola ai cittadini e sarebbe bene che nessuno lo dimenticasse.

E non lo dimentichi neanche Massimo, che nelle sue interviste e nei suoi post su fb parla di percentuali ottenute, di grande affermazione del Ncd grazie al 16% raggiunto, dimenticando che la sovranità spetta al popolo che in provincia di Brindisi è un po’ più di 200mila elettori e non 300 consiglieri comunali.

Tralasciando il significato “politico” di questa pseudo-tornata elettorale, di cui ci sarebbe poco di cui esser fieri, queste elezioni confermano una cosa inconfutabile: Maurizio Bruno è l’uomo forte di questa Provincia, il resto è il nulla.

E veniamo ai nulla che si ostinano a voler fare politica e che non hanno capito o non vogliano capire che il loro treno è al capolinea (del resto se così non fosse non sarebbe, per Maurizio, così facile vincerle tutte).

Luigi Vitali ai tempi della Camera
Luigi Vitali ai tempi della Camera

Il “nulla” politico è Gino che con queste elezioni muore definitivamente, non ha un suo presidente, ha solo quattro consiglieri di minoranza, non potrà decidere sulle nomine delle società partecipate, non potrà fare il presidente dell’Asi (lo so: sarebbe stato un ruolo un po’ riduttivo rispetto a quello di Consigliere del CSM ma Gino sa bene che la politica è fatta a scale, l’importante è starci su quelle scale anche se trattasi dell’ultimo gradino di quelle scale). Non resta che spiegare a Gino che non ci sono più speranze e che se vuole produrre nuovamente un reddito per sé e per la sua famiglia, pensione da deputato a parte, può tranquillamente iscriversi nuovamente all’albo avvocati e riprendere l’attività professionale.

Euprepio Curto
Euprepio Curto

Il nulla è Uccio che non lo considera oramai più nessuno, neanche il procuratore della Repubblica al quale aveva chiesto di non consentire queste elezioni provinciali. Resta comunque il fatto che come al solito il suo zampino c’è stato e così ha dato il suo contributino all’elezione del futuro vicepresidente Cavallo, giusto per rompere un po’ le uova nel paniere al fu Massimo.

Il nulla è Massimo, una volta il Grande, nonostante il suo 16 per cento. Eh sì, neanche lui non conta più nulla. Soprattutto, Massimo non conta più nella geopolitica provinciale del suo partito (fino a quando lo si potrà chiamare partito visto che perde consensi di giorno in giorno e i sondaggi, quelli riferiti alle consultazioni popolari e non alle elezioni condominiali, lo danno al due per cento e il cui leader, per qualche pagina sui giornali, anziché spalare il fango a Genova, spara cazzate sulle registrazioni dei matrimoni gay e massimo di conseguenza lo fa sul sindaco Marino).

Da sinistra: Giuseppe Cavallo, Luigi Galiano, Massimo Ferrarese, Mimmo Bianco, Ciro Argese
Da sinistra: Giuseppe Cavallo, Luigi Galiano, Massimo Ferrarese, Mimmo Bianco, Ciro Argese

Massimo conta sempre meno in provincia di Brindisi perché a tavolino assieme al fido Ciro aveva organizzato di avere due yes-consiglieri che, tramite Ciro, avrebbe gestito secondo i suoi voleri, con un pensiero particolare alla futura presidenza dell’Asi. E invece cosa succede? Succede che a Brindisi città i consiglieri di Ncd del duo Ciro-Massimo se ne infischiano e forse votano Consales e a Francavilla l’outsider Cavallo fa un accordo con l’asse oritano nella notte del sabato e, senza rendersene conto (mi riferisco al duo Cavallo – Mauro Marinò), rompono le uova del paniere di Ciro-Massimo. Povero Massimo, neanche la vicepresidenza, perché Cavallo non mi sembra il tipo che dica “signorsì” a nessuno, tanto meno o, se preferite, soprattutto a Massimo.

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Auguri a Maurizio che senza spendere un soldo di campagna elettorale, senza avere stuoli di giornalisti sul proprio libro paga, senza svenarsi per una squadra di cestiti è diventato Presidente con gli stessi poteri di chi l’ha preceduto.

Grande Maurizio!

PS: Cari ncdini, se ci tenete tanto a chiamarlo “Laboratorio” fatelo pure, ma per onestà intellettuale e politica chiamatelo almeno “Laboratorio Bruno”
PSS: Diciamolo tutta, Massimo conta sempre meno anche nella geopolitica regionale. Sul Quotidiano di Puglia di qualche giorno fa dichiarava che avrebbe preferito un accordo alle regionali con Emiliano e il Pd. Non sono passati neanche due giorni che ci ha pensato il senatore Cassano a smentirlo gettando le basi per un accordo con Schittulli e Forza Italia.

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