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Pug Francavilla, Iaia (Fdi): “Strumento non più adatto ai tempi, interlocuzioni necessarie”


Di seguito una nota da parte del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Francavilla Fontana Michele Iaia:

Le osservazioni al P.U.G. pervenute dalla Regione Puglia al Comune di Francavilla Fontana rappresentano, al netto delle difese d’ufficio, un inesorabile verdetto. Lo strumento urbanistico destinato alla città di Francavilla Fontana non è (più) adatto ai tempi.

Questo è il momento in cui, senza retropensieri di sorta, appare necessario riprendere un filo di interlocuzione istituzionale con la Regione Puglia, che sia in sintonia con la città.

Nel rispetto dei principi più evoluti e consolidati di sviluppo edilizio ed urbanistico occorre porre l’accento sulle forti penalizzazioni delle zone B della città, circostanza da qualcuno sollevata solo a parole, che comporta il crollo di valore delle piccole proprietà immobiliari (che sono poi l’ossatura della nostra città) e la impossibilità di realizzare alcunché.

La nostra città, sulle proprie spalle, ha già avuto contezza dello stallo provocato dalla sola parziale applicazione delle norme del P.U.G. all’indomani della sua adozione, attraverso le clausole di salvaguardia.

Diciamolo ad alta voce: questo PUG così com’è penalizza i piccoli interventi e mortifica il senso del sacrificio che, storicamente, ha contraddistinto il desiderio dei francavillesi di mettere su casa.

Uno strumento urbanistico moderno e sensibile non può tradire le vocazioni tipiche di una comunità e deve rispettare il combinato disposto delle “3 R”: RECUPERARE, RISTRUTTURARE, RIQUALIFICARE, in piena sintonia con le esigenze di tutela dell’ambiente e del territorio.

Urge quindi trasferire presso le sedi e gli uffici istituzionali queste esigenze, attraverso il pieno rispetto dei ruoli.

Compito dell’amministrazione comunale sarà pertanto promuovere un intenso e fattivo ciclo di incontri con l’assessorato regionale, la dirigenza e l’ufficio di piano. In tale quadro i consiglieri regionali del territorio potranno favorire ed intensificare il dialogo istituzionale (e si auspica che ciò accada), non altro. Non c’è e non deve esserci spazio per interpretazioni feudali del dialogo tra gli enti territoriali.

Abbiamo davanti una prospettiva di lavoro duro e di impegno da parte di tutti gli interlocutori (istituzionali, politici, territoriali e di categoria), per traguardare un risultato efficace, utile ed al passo con i tempi.

L’amministrazione comunale non può chiudersi in una torre d’avorio, pensando che “tutto va bene, Madama la Marchesa”.

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