In un’intervista esclusiva, il candidato sindaco del centrosinistra a Francavilla Fontana, Maurizio Bruno risponde alle domande di Eliseo Zanzarelli ed Emilio Mola de Lo Strillone.
Segretario, adesso è ufficiale: sarà lei il candidato sindaco del centrosinistra, o di quel che rimane del centrosinistra, a Francavilla. È soddisfatto finalmente? Si considera il Renzi di Francavilla?
Io mi considero semplicemente il Maurizio Bruno di Francavilla. Sono soddisfatto perché per la prima volta il centrosinistra arriva compatto alla competizione elettorale. Questa, insomma, è la prima e vera sfida che il sottoscritto e il partito democratico hanno vinto: non c’erano altre alternative se non quella dell’indicazione del candidato sindaco attraverso il percorso delle primarie, cosa che abbiamo detto da più di un anno e ci hanno dato ragione non solo i risultati del sottoscritto, ma soprattutto la tantissima gente che è venuta a votare domenica. Questa è stata una giornata di festa dove la domenica ha messo in evidenza la voglia di cambiamento che esiste in questa città: centinaia di giovani che sono venuti a votare sia per Maurizio Bruno che per Gerardo Trisolino.
Come mai alle primarie del centrodestra partecipano 7mila persone e a quelle del centrosinistra 3mila?
Partiamo dal presupposto che per il centrodestra erano cinque i candidati rispetto ai due del centrosinistra, poi dobbiamo anche tener presente che queste del centrosinistra erano e sono state delle vere primarie a differenza di quelle del centrodestra. Queste, le nostre, sono state delle primarie molto sobrie., per le quali non abbiamo speso cifre folli. A quelle nostre il popolo di centrosinistra ha partecipato e ha scelto il proprio rappresentante, mentre a quelle del centrodestra posso dire che sono andati a votare anche dirigenti del Partito democratico…
Lo dicevamo anche prima: lei è un renziano di ferro, ha aderito subito alla corrente dei demolitori all’interno del Pd. Cosa demolirebbe a Francavilla, anche all’interno del suo stesso partito?
Mah, demolirei le persone che hanno rovinato questa città, chi ha amministrato per tanti anni, sempre le stesse persone quindi. Devono fare un passo indietro: questi sono i miei punti fermi all’interno della coalizione e, quando c’era qualche personaggio del centro che si stava avvicinando a noi, io ho sempre sostenuto che chi ha avuto incarichi assessorili con le vecchie amministrazioni non poteva naturalmente governare la città di Francavilla Fontana. Insomma, se non sostenessimo ciò, non saremmo stati credibili e non lo saremmo magari neanche adesso.
Quindi la candidatura del dottor Sgura sostanzialmente è una candidatura di facciata o c’è un vero cambiamento anche nel centrodestra?
Non c’è nessun cambiamento, il dottor Sgura insomma è una persona squisita, una brava persona, come lo era allora della Corte, però dietro ci sono i cosiddetti poteri forti che naturalmente non fanno altro che non dare neanche piena autonomia al candidato Sgura.
Renzi, l’altro ieri, al Senato e alla Camera ha presentato il suo programma. In pochi punti quale può essere il suo, se l’avete già stilato, comunque quali saranno le direttive della vostra eventuale amministrazione? Renzi ha detto per esempio che l’Italia deve ripartire dalla scuola, mentre Francavilla da cosa deve ripartire?
Al di là della questione insomma della legalità e della moralità, facendo sottoscrivere la carta di Pisa a tutti gli amministratori, penso principalmente alla legalità e sulla moralità su due tematiche che sono state la viabilità e l’edilizia scolastica. Mettere in sicurezza le scuole del comune di Francavilla Fontana, mi riferisco agli asili nido, alle scuole materne e scuole elementari che sono in condizioni veramente pietose e quelle poche risorse che sono a nostra disposizione insieme ai finanziamenti Cipe che arriveranno.
Il centrodestra ha amministrato Francavilla per circa vent’anni, come mai?
Sicuramente ci sono le nostre responsabilità. Francavilla è tradizionalmente un paese di centrodestra, ma le responsabilità del centrosinistra sono note. Non a caso ho detto che per la prima volta riusciamo ad arrivare compatti alle elezioni attraverso il percorso delle primarie. Faccio un esempio: il centrosinistra alle scorse amministrative si presentava con due blocchi con il candidato Resta e l’altro con il candidato Filomeno. Per la prima volta riusciamo ad arrivare insieme, insomma questo può essere un sintomo perché la gente vuole unità all’interno della coalizione del centrosinistra che fino a qualche mese fa, un anno fa non esisteva.
Con Noi Centro avevate firmato il patto per il cambiamento. Cosa è andato storto e cosa si può recuperare?
Diciamo che avevamo firmato un patto con Noi centro. Nell’arco di 24 ore con un volo aereo a Roma c’è stato il passaggio di Noi centro nel Nuovo centrodestra. Quel patto rimane così come è stato sottoscritto dagli allora esponenti di Noi Centro che attualmente si trovano nel centrodestra. È un patto in cui si stabilisce che tutte le forze, anche moderate, di Francavilla che vogliono dare un segnale nuovo nel modo di amministrare hanno pieno titolo di far parte della coalizione. Noi non abbiamo tagliato i ponti con nessuno: sono stati loro ad andare via, hanno scelto Curto come loro sponsor ufficiale…
Ipotizziamo che lei arrivi al ballottaggio contro il candidato del centrodestra o del Pdl che dir si voglia, Antonio Sgura; cosa fa a questo punto, si allea con gli altri oppure se arriva al ballottaggio il candidato dei chiamiamoli centristi – Scelta civica, Euprepio Curto, Ncd, dovrebbe essere questa l’alleanza – cosa succede al secondo turno?
Se ci arrivo io, la mia idea è quella di presentare già la squadra per il primo e secondo turno e di conseguenza chiedere il voto senza fare nessun accordo con nessuno, chiedere il voto ai cittadini offrendo una nuova forma di squadra di governo. L’idea è quella di fare una squadra composta dal 50 per cento di donne e soprattutto di gente nuova che fino ad adesso non ha mai amministrato la città. La cosa interessante è che farà parte della squadra il professor Gerardo Trisolino. Poi naturalmente sarà la coalizione a scegliere in base in base ai programmi se si dovrà fare un’altra scelta. Io sono dell’opinione che quando si arriva al ballottaggio soprattutto il francavillese è una persona molto libera ancor di più rispetto al primo turno e sicuramente saprebbe scegliere il suo candidato sindaco. Sgura sicuramente non sarà nelle condizioni fra primo e secondo turno di poter presentare la squadra che governa la città perché avrà il peso di tantissimi impegni assessorili già presi…
Quindi, a giudicare da questa sua affermazione, possiamo dire che si potrebbe ripresentare il problema del 2009 quando il Pd avrebbe avuto la possibilità di allearsi con il centro e, non facendolo, si è precluso la possibilità di sbaragliare la concorrenza?
Allora i tempi erano diversi rispetto a oggi, ma un eventuale accordo dovrà eventualmente essere preso non solo dal candidato sindaco, ma dall’intera coalizione che lo sostiene.
Ipotizziamo che lei vinca le elezioni – al primo o al secondo turno al momento non ci interessa – quale sarebbe la prima cosa da fare entro i fatidici 100 giorni?
La prima cosa è far sottoscrivere a tutto il consiglio comunale e alla giunta la carta di Pisa, seconda cosa fare una ricognizione dello stato dell’arte delle opere pubbliche – a Francavilla ci sono ben 50 opere incompiute con 25 milioni di euro di debito sulle nostre spalle – e individuarne almeno una da completare nell’arco dei cinque anni di amministrazione. Ad esempio: rendere le scuole più sicure o completare il palazzetto? Io propenderei per la prima, ma poi saranno la coalizione e soprattutto i cittadini a decidere.
Cambiamo per un attimo argomento. Si dia un voto da assessore provinciale.
Non devo darlo io il voto, il voto lo devono dare il presidente, il mio partito – perché sono stato individuato dal Pd e poi scelto dal presidente – e i cittadini.
Lei cosa può dire di aver fatto in questi anni da assessore provinciale?
Beh, una grossa battaglia soprattutto per l’edilizia scolastica. Mi ricordo gli scontri avuti con il presidente Ferrarese sui famosi soldi dell’Enel: lì sono riuscito a strappare buone risorse per l’edilizia scolastica rispetto all’idea del presidente ferrarese di investire quasi la totalità dell’importo sul marketing territoriale. È stata una battaglia che ho condotto all’interno della giunta e che ha dato degli ottimi risultati.
Ma alla fine è stato un bene terminare anzitempo quella esperienza amministrativa alla guida della Provincia o la ritiene un errore? Oggi, in fondo, sareste ancora alla guida dell’ente…
Io ho sempre sostenuto che non è stata una scelta giusta e l’ho detto al presidente Ferrarese. Poi è chiaro che ognuno fa le scelte, il presidente ha fatto quella scelta. Io sono stato uno di quelli che hanno sempre contrastato quest’intenzione non perché ci tenessi alla poltrona, ma perché credo che stiamo ancora pagando l’aver lasciato l’amministrazione provinciale con ben due anni di anticipo rispetto alla scadenza del mandato. Faccio un esempio: noi avevamo due grossi finanziamenti per due scuole, un milione e mezzo di euro per il commerciale di Francavilla e uno per il liceo di Ostuni che, purtroppo, come siamo andati via, si sono bloccati. Standoci dentro, sicuramente stiamo lavorando sicuramente queste cose non sarebbero andati via questi soldi.
Sarebbe stato difficile comunque continuare ad amministrare in previsione degli ulteriori tagli previsti, politicamente vi sareste sobbarcati di responsabilità non vostre nei confronti dei cittadini…
L’hanno fatto tutte le amministrazioni provinciali d’Italia, non so perché solo in provincia di Brindisi non ci si è assunti questa responsabilità.
In definitiva, oggi le manca il Laboratorio Brindisi in cui aveva creduto a tal punto, da suggerire di sposarlo anche per un’alleanza con Galiano, e soprattutto Curto, pur di vincere le elezioni di Francavilla?
Sono uno che ritiene ancora indispensabile l’apporto dell’area moderata, ma per vincere le elezioni non bisogna caricarsi di personaggi che hanno prodotto degli scempi nella nostra città e nella nostra provincia. Siamo stati chiari allora e siamo chiari anche adesso: nell’ipotesi di una alleanza, personaggi cha hanno governato la città di Francavilla Fontana non possono ricoprire incarichi, altrimenti non saremmo credibili.
Lei si è candidato alla segreteria provinciale del partito e ha stravinto; si è candidato alle primarie del centrosinistra e ha stravinto; non sappiamo cosa succederà adesso, ma nell’eventualità in cui dovese vincere anche questa competizione elettorale, rinuncerà all’incarico di segretario provinciale del partito o ritiene che siano due incarichi che potrà portare avanti contemporaneamente?
Sicuramente sarà difficile coniugare i due incarichi anche perché l’ho detto anche a suo tempo: io non ero intenzionato a ricoprire l’incarico di segretario provinciale, solo che in quel momento storico sul mio nome c’era convergenza da parte di varie anime all’interno del Pd, non solo dai cosiddetti renziani ma anche di gente dell’area di Cuperlo e dell’area di Civati. È chiaro che in caso di mia elezione a sindaco della città poi naturalmente si ridiscuterà all’interno del partito anche di questo. Comunque anche in questo momento stiamo costruendo all’interno della nuova segreteria provinciale anche una classe dirigente che sarà all’altezza di dirigere il partito da qui a qualche anno.
Quando e perché lei ha scelto di fare politica?
Da quando sono nato. Ognuno di noi ha degli hobby, per quanto mi riguarda forse deriva dal fatto di essere cresciuto in una famiglia di contadini impegnata in politica, quei famosi comunisti che allora non mangiavano i bambini, altrimenti non sarei nato io coi miei 104 chili… Insomma, ho avuto sempre questa passione e la porto avanti con molta umiltà e soprattutto con molta coerenza. Penso che poi alla fine la coerenza paghi, a differenza di qualche personaggio politico che fa i cambi di casacca spesso e pensa che la coerenza sia l’ultima cosa, per me la coerenza paga.
Adesso si usa fare pronostici: chi vince le prossime elezioni a Francavilla?
Mah, spero che vinca la città e magari con essa Maurizio Bruno.