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La Provincia di Brindisi non è stata abolita: si vota fra 2 mesi. Corsa contro il tempo in Senato per impedirlo.

di EMILIO MOLA

Chi s’illudeva che la Provincia fosse un ente ormai abolito e Massimo Ferrarese  l’ultimo presidente della sua storia, potrebbe presto ricredersi. Già perché la politica sembra essersene dimenticata, ma il rischio di nuove elezioni provinciali a Brindisi il prossimo 25 maggio è incombente e potrebbe divenire realtà qualora il Senato della Repubblica non dovesse entro la prossima settimana approvare il decreto legge “Delrio”. Le Province infatti non sono affato una pratica  chiusa, così come potrebbero pensare i più. Sono vive e vegete. L’abolizione sbandierata dai partiti non è  ancora stata definitivamente approvata. Il percorso che dovrebbe portare alla loro soppressione è contenuto nel decreto licenziato sì dalla Camera dei deputati lo scorso febbraio, ma non ancora  dal Senato della Repubblica. Insomma, la legge  non c’è.

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Il provvedimento dovrà essere necessariamente approvato anche da Palazzo Madama entro la fine di marzo, e cioè prima della convocazione dei comizi elettorali. Se tale scadenza non dovesse essere rispettata allora la provincia di Brindisi tornerà al voto per l’elezione di un nuovo presidente e un nuovo Consiglio. In Senato quindi parte la corsa contro il tempo. Il decreto approderà in aula martedì 25 (il voto è previsto per le 18 di mercoledì), ma non è detto. Prima dell’arrivo in Senato il ddl dovrà affrontare il passaggio della commissione Affari regionali, e lì, ad attenderlo, ci sono già dai 3mila ai 4mila emendamenti. Ognuno di questi dovrà essere discusso e votato, e il rischio concreto, qualora non dovessero essere ritirati, è un fatale allungamento dei tempi. Conseguenza possibile? Il mancato rispetto della scadenza e l’indizione delle elezioni in 73 Province italiane: inclusa quella di Brindisi.

Il tutto quindi resta un’incognita che solo i lavori parlamentari della prossima settimana potrà sciogliere. Intanto i cittadini e i partiti sono avvisati. Saranno pronti, soprattutto questi ultimi, ad affrontare nuove elezioni, a presentare liste e candidati alla presidenza? Non resta che attendere qualche giorno ancora.

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