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Francavilla, Attanasi e Galetta (Idea): «Ripensare la biblioteca comunale

Domenico-Attanasi
Domenico Attanasi

Si riceve e pubblica da Domenico Attanasi e Alessandra Galetta

“Un paese ancorato alle sue (vecchie) abitudini, e affossato nella sua staticità, necessita di spinte forti per provare a riprendersi il proprio spazio di visibilità, quello spazio che i Comuni limitrofi sono stati in grado di conquistare nel tempo, sfruttando le proprie risorse e capacità, puntando anche sulla rivisitazione delle proprie tradizioni. Si ha come l’impressione, parafrasando il titolo di un film di Ermanno Olmi, che “Il tempo si (sia) è fermato a …” Francavilla Fontana. Si ha come l’impressione che gli entusiasmi, le iniziative del buon fare e del buon vivere siano prerogative di altri o, in alcuni rari e lodevoli casi, di privati cittadini”.

Lo scrivono in una nota congiunta l’avv. Domenico Attanasi – candidato sindaco dell’area moderata di centrodestra – e l’avv. Alessandra Galetta – candidata al consiglio comunale per la lista “IDEA per Francavilla” – i quali proseguono: “La staticità del nostro paese va smossa e scossa, una staticità prolungata che si percepisce, oggi, come inaccettabile.

Alessandra Galetta
Alessandra Galetta

Si è sentito, anni addietro, fregiarsi del fatto che Francavilla Fontana fosse “una cittadina a forte richiamo culturale”; a ben guardare, oggi, il panorama appare per certi versi deprimente. Si ha bisogno di ripensare la cultura, si ha bisogno di ridarle vigore, spessore, voce e (nuovo) spazio fisico. La cultura, nella sua accezione più tradizionale, a Francavilla ha un suo luogo storico nel quale si lascia custodire: la Biblioteca Comunale “Giovanni Calò”, ricordata dai più come un posto polveroso, buio, poco invitante, quasi inaccessibile e divenuto, nel tempo, sempre più lontano dalle iniziative culturali del Comune. Si pensi, invece, ad essa come ad un centro vivace della cultura cittadina.

“Ripensare la Biblioteca Comunale”, quindi, può essere l’incipit per immaginarla come un luogo “aperto” alla città, ai suoi cittadini, ai turisti. Farne un luogo diverso da quello attuale: pur sorgendo nella suggestiva piazza Dante, si potrebbe valutare la possibilità logistica di dislocarla in un’ala del Castello Imperiali, luogo predestinato, in fase di restauro, a “contenitore culturale”. Questa inclusione, oltretutto, faciliterebbe l’attività stessa di questa nuova realtà: non solo luogo di lettura e consultazioni testi, ma anche gancio e tramite per attività culturali e turistiche legate al Castello e alla sua storia. Modificandone gli orari di apertura (anche il venerdì pomeriggio ed il sabato), la si renderebbe, altresì, più facilmente accessibile.

La si immagini anche, in una formula più smart, come un caffè letterario, l’agorà culturale del paese, un luogo in cui potere e sapere organizzare incontri con gli autori, presentazioni di libri coordinate anche con mostre fotografiche, vernissage, incontri musicali da sala, tenuti con una certa periodicità, anche in collaborazione con scuole (anche con la Scuola Musicale Comunale), con associazioni culturali locali e librerie. Farne un luogo dove “vendere” idee e cibo per la mente, farne una vera “impresa” culturale e creativa in grado di valorizzare il capitale umano. Oggi la lettura su carta appare quasi una pratica alternativa se si tiene conto della colonizzazione digitale, per cui il libro, inteso come unità testuale stabile, non riesce più a catturare l’attenzione in modo continuativo del lettore e del fruitore medio. Bisogna fare i conti con le ricerche on line e con l’avvento degli e-book: la biblioteca dovrà diventare, così, più flessibile e dinamica. In quest’ottica, a voler (ri)pensare quindi anche ad una gestione “esterna” delle attività della Biblioteca comunale, questa la si potrebbe affidare anche ad imprese profit e no profit (es. associazioni culturali locali), preferibilmente gestite da un comparto lavorativo giovane, di concerto con il personale comunale operativo già in servizio e con l’assessorato alla cultura e spettacolo e, per gli appuntamenti più rappresentativi, di spessore e di più ampio raggio, anche con il patrocinio e la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Puglia”.

 
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