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Francavilla, l’iniziativa: «Se denunci chi compra il tuo voto, noi ti paghiamo il doppio». Arriva il “Fondo di povertà”

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Antonio De Franco

Un “Fondo di povertà” contro il voto di scambio, che a Francavilla interesserebbe almeno il 35 per cento degli elettori, destinatari di dazioni o promesse di danaro o altre utilità durante la campagna elettorale. È l’idea lanciata dal Movimento autonomo di base – nuova cittadinanza attiva di Antonio De Franco, che ha stanziato all’uopo 5mila euro. Sono soldi – spiega il coordinatore – che il movimento ha deliberato di devolvere agli elettori che avranno il coraggio e l’onestà di denunciare i candidati, o chi agisce in nome e per loro conto, che hanno cercato di comperarne i voti. Il Mab non si fa mancare nulla, dato che è stato addirittura previsto un tariffario: a chi denuncerà la promessa o la dazione di danaro, spetterà – dopo le opportune verifiche – il doppio dell’offerta ricevuta; in caso di visite mediche specialistiche gratuite – sono molti i medici candidati – il Mab offre 200 euro. La somma di 5mila euro sarà depositata su un conto corrente ad hoc presso la filiale della Banca di credito cooperativo di San Marzano di San Giuseppe – filiale di Francavilla. Ovvio presupposto del “rimborso” è la denuncia formale: «Il Fondo – precisa De Franco – provvederà ad assistere l’elettore sin dalla preparazione della denuncia con assistenza legale a suo carico».
La cifra stanziata dal Mab è simbolica e se il dato del 35 per cento fosse realistico e se a esso corrispondesse anche una minima parte di denunce, non sarebbe sufficiente a coprire l’intero fabbisogno economico. Ragion per cui: «Il Mab chiede a tutti i cittadini sensibili, ai partiti e ai sindacati, nonché agli imprenditori, di voler sottoscrivere anch’essi una somma da versare al Fondo di povertà, partecipando attivamente, in tal modo, a sradicare la cattiva, quanto illecita, prassi del voto di scambio che, ricordiamo, è un reato gravissimo».
«Col fondo di povertà – conclude il coordinatore, che ha informato dell’iniziativa anche la prefettura e chiede un incontro al procuratore capo di Brindisi – s’intende rimettere in circolo la moneta buona che il voto di scambio scaccia via, distribuendo moneta cattiva con la quale si acquista solo cattiva amministrazione».

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