Cerca
Close this search box.

Francavilla, EXIT POLL: analisi tecnica e critica delle nostre rilevazioni

foto exit poll auroraNella concitazione del momento, al fine di pubblicare in tempo reale, alla chiusura delle urne, i dati emersi dal nostro campionamento sul campo dell’elettorato francavillese, ieri sera abbiamo omesso di fornire le istruzioni per l’uso relative alle nostre percentuali, corredate da analisi tecnica e critica.

Innanzitutto, ricordiamo come gli EXIT POLL, per quanto fondati su dati statistici, quindi scientifici, siano anche definiti “voti di paglia”, per definizione non completamente attendibili, a differenza delle PROIEZIONI, definite “voti di pietra”, quindi attendibilissimi in quanto derivanti direttamente e in tempo reale dallo scrutinio ufficiale, sezione per sezione (questi ultimi dati arriveranno a partire dalle 14 di oggi).

Perché “voti di paglia”? Per tutta una serie di fattori non controllabili da chi – come noi de Lo Strillone, in questo caso – ha effettuato le rilevazioni.

1)   La prima e più importante variabile impazzita è rappresentata dall’ONESTÀ degli elettori in fase di compilazione della scheda fac-simile: se, per esempio, l’elettore all’interno dei seggi ufficiali ha votato per il candidato Tizio e all’esterno, presso la postazione EXIT POLL, per il candidato Caio, va da sé che il risultato finale ne uscirà quasi certamente falsato (sempre nel caso che siano stati in tanti ad assumere questo comportamento);

2)   Un altro fattore da tenere in considerazione è dato dal grado di partecipazione e coinvolgimento delle fasce d’età: noi lo diciamo chiaramente: al nostro test hanno partecipato principalmente elettori di età compresa tra i 18 e i 50 anni, in misura molto minore – per diffidenza o mancata comprensione dello strumento – elettori più anziani;

3)   Da non trascurare, inoltre, la possibilità che certa parte dell’elettorato – magari, per l’appunto, di giovane età – avvezzo a partecipare al campionamento, sia stata più propensa a sostenere questo o quel candidato, che nel nostro caso possono essere rappresentati da quelli in cima alle graduatorie.

Una contestazione che ci è stata poi mossa è la seguente: «Se sulla carta le liste del candidato sindaco Tizio erano sulla carta, e in base alle precedenti tornate elettorali, più forti rispetto a quelle dei candidati sindaco Caio e Sempronio, come mai il candidato sindaco Tizio ha preso una percentuale inferiore rispetto a quella degli altri due?». Una critica legittima, ma in teoria presto spiegabile: si chiama voto disgiunto e prevede la possibilità, messa in pratica da molti degli elettori da noi sondati, di esprimere due preferenze distinte: una per il candidato sindaco dello schieramento X, un’altra per il partito (e quindi per il candidato consigliere) Y.

Cercheremo di dimostrare a breve questa tendenza grazie a una proiezione sulle preferenze ai partiti.

Il campione: su un totale di 2.223 schede consegnate, compilate e scrutinate, abbiamo esaminato un campione che – in base all’ultimo dato sull’affluenza – corrisponde a circa il 10 per cento degli elettori che, durante la giornata di ieri, si sono recati alle urne per votare.

Gli orari di rilevazione: dalle 10,30 alle 13,30 al mattino; dalle 17 alle 21,30 alla sera. Abbiamo quindi coperto – al netto delle infinite possibilità accennate poco sopra – una consistente fetta di affluenza, considerato che ci siamo concentrati su quelli che abbiamo ritenuto, dati alla mano, gli orari più “caldi” dell’intera giornata elettorale.

Resta aggiornato

Iscriviti alle nostre newsletter

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com