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Francavilla, l’ombra di abusi sul voto a domicilio: chiusura infuocata della campagna elettorale, quello di domenica per la città è un bivio

Il Comune di Francavilla
Il Comune di Francavilla

di Eliseo Zanzarelli

L’ombra di presunte forzature in fase di voto, al primo turno, si abbatte sulle amministrative di Francavilla, che domenica prossima giungeranno – finalmente, secondo i più – all’ultimo atto, quello che designerà il prossimo sindaco, il successore di Vincenzo della Corte: ad avviso di qualcuno tra i candidati che, il 25 maggio scorso, si sono contesi la poltrona di primo cittadino e i posti in Consiglio comunale, la gestione del cosiddetto “seggio volante” – quello che prevede per alcune specifiche categorie di soggetti, tassativamente indicati dalla legge, la possibilità di esprimere la propria preferenza direttamente da casa – non sarebbe stata proprio e del tutto trasparente e legittima.

La prudenza in questi casi è d’obbligo, ma pare ci siano state delle forzature tese a favorire questo o quello schieramento. Non è ancora chiaro se si sia abusato del voto da casa, inducendo a esercitare il proprio diritto-dovere gente altrimenti impossibilitata oppure non intenzionata a farlo o se, invece, sia stata in qualche modo deviata l’intenzione di questi elettori più sfortunati in una direzione piuttosto che in un’altra.

Sta di fatto che, quando all’attesissimo ballottaggio dell’8 giugno mancano ormai appena 48 ore, il chiacchiericcio circa ipotetici avvenuti condizionamenti dell’orientamento elettorale al primo turno si fanno sempre più insistenti, forse per scongiurare che simili sospetti si presentino nuovamente in seconda istanza.

antonio-sguraLa chiusura, quella vera e definitiva di una campagna elettorale che vede contrapposti centrodestra e centrosinistra dopo tanti anni, è ormai alle porte e, a ore, si prevedono le ultimissime schermaglie tra gli schieramenti, oggi dati alla pari. Sono in programma, a quanto si apprende, bordate da Antonio Sgura e dal suo team all’indirizzo di Maurizio Bruno e del suo team, ma anche da questi ultimi all’indirizzo dei primi.

Chissà che gli ultimi fuochi d’artificio non possano effettivamente spostare qualche consenso, come gli stessi protagonisti – davvero esausti – si augurano. Chissà chi tra gli sconfitti, alla fine, in assenza di apparentamenti ufficiali e accordi ufficiosi, appoggerà chi o cosa, almeno a titolo personale. Sono tante le incertezze, com’è giusto che sia quando ci si trova davanti alla lotteria del ballottaggio, che è un po’ come nel calcio giocarsi una finale ai calci di rigore. Roba da dentro o fuori: vincere o essere dimenticati, insomma.Ché solo chi vince passa alla storia. E no, fare l’opposizione non è esattamente la stessa cosa.

maurizio-brunoTra tante incertezze, però, una cosa è sicura: da domenica sera, Francavilla avrà il suo nuovo sindaco, dopo un anno di commissariamento e dopo lo sfaldamento della passata amministrazione della Corte, culminata nell’arresto e nelle dimissioni di colui il quale i francavillesi, nel 2009, per la quarta volta in tre lustri avevano elevato all’ambitissimo soglio di castello Imperiali. Quella volta, a spese di Luigi Galiano, che adesso – tra i tanti interrogativi del periodo – sa bene che dovrà nuovamente accontentarsi di stare in minoranza, nonostante quelle 602 preferenze che gli hanno assegnato il titolo – solo onorifico – di secondo candidato consigliere più suffragato (il primo posto, come da tempo accade, è del redivivo Euprepio Curto).

La scelta, domenica, è tra continuità o rottura, in valore assoluto, senza cioè dare connotazioni di valore e di sorta – né negative né positive – all’una o all’altra opzione. Comunque vada, gli elettori avranno, a maggioranza, avuto ragione e scelto il meglio per la propria città, chiamata domenica a inforcare l’ennesimo bivio della sua da poco settecentenaria storia.

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