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Francavilla, il trionfo dei “rossi”: un’inedita “Bella Ciao” a castello Imperiali/EDITORIALE E VIDEO

apertura video centrosinistra bella ciaodi ELISEO ZANZARELLI

Questa “mula” è stata cucinata a fuoco lento, lentissimo, ma alla fine sai che sapore!

Ci sono voluti 20 anni prima che il centrosinistra tornasse alla guida di una città ormai tradizionalmente considerata di orientamento centrodestrorso. Intorno alla mezzanotte di ieri, in quella presa del castello, che non sarà stata la presa della Bastiglia, ma ha ugualmente assunto connotati fortemente simbolici, c’è la fotografia di una giornata comunque memorabile: la polaroid della fine di un’epoca.

L’8 giugno? No, il 25 aprile di Francavilla, secondo molti tra i protagonisti. L’egemonia spezzata, la maestà lesa, il re nudo e infine – stavolta, sì – deposto.

E in un contesto simile, quel “Bella Ciao” cantato, anzi urlato a squarciagola, dai compagni di Rifondazione Comunista e Sinistra Ecologia e Libertà, issati sulla balconata che affaccia nel chiostro del monumento simbolo cittadino – epicentro di un potere fin qui soltanto sognato – mentre da sotto gli alleati del Partito Democratico inneggiavano a Maurizio Bruno, è già passato dall’attualità alla storia.

Così tanto rosso lì non si era mai visto, e il trionfo assume proporzioni gigantesche, da Caporetto per gli avversari, gli stessi di sempre, schieratisi a protezione di posizioni acquisite però dimostratesi, col senno di poi, fin troppo scricchiolanti e logore.

Autocombustione? Probabile. Sta di fatto che il centrodestra si è sgretolato, combusto dal fiammeggiante orgoglio e travolto dall’irrefrenabile caparbietà di chi questa vittoria se l’era sempre rappresentata nei sonni più profondi e dolci, generatori di sogni finora fatalmente destinati a svanire alla comparsa dei primi raggi di sole.

Peppa Pig non è più soltanto un cartoon, Peppa Pig – com’è stato definito Maurizio Bruno in campagna elettorale dal ras del centrodestra Luigi Vitali – è il nuovo sindaco di Francavilla grazie a numeri inaspettatamente bulgari: 15 consiglieri più il primo cittadino contro i nove dell’intera opposizione.

Sono tanti i “big” scalzati dalle assise, tutti dell’altra parte, quella che fino a ieri era per l’appunto la parte dei “big”. Della passata amministrazione se n’è salvata una manciata appena, un nugolo di irriducibili che per la prima volta assaporano il gusto amaro della sconfitta e dovanno imparare in fretta a fare opposizione, se vorranno restare a galla.

Da “Bella Ciao” a “Ciao Belli”, dal fervore ideologico alla concretezza dei fatti e dei dati, insomma, il passo è più breve di quanto ci si sarebbe potuti immaginare.

Comincia una nuova era: se migliore o peggiore, potrà essere solo il tempo a dirlo. Restano le immagini di ieri: da una parte, i rossi; dall’altra, gli azzurri. Come nel calciobalilla.

Solo che, al termine della partita, di colore n’è rimasto soltanto uno: il rosso, quello delle bandiere disseminate per il castello.

Rosso-gioia, da un lato; rosso-vergogna, dall’altro. Per la rivincita si dovrà attendere. La “bella”? Troppo lontana. Per adesso, molto più semplicemente: ciao!

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