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Oria, nervi tesi in Comune: il sindaco “caccia” il segretario generale per 17 “buoni” motivo

municipio di OriaSono ben 17 le contestazioni mosse dal sindaco Cosimo Pomarico e dalla sua giunta al segretario generale del Comune, dottor Antonio Missere, nel provvedimento di revoca datato 9 giugno 2014. Azioni e omissioni sgradite all’attuale amministrazione che hanno compromesso il rapporto di fiducia con il massimo dirigente del municipio.

In particolare, il primo cittadino contesta al segretario quanto segue:

– La mancata adozione, nei tempi previsti dalla legge, cioè entro il 31 gennaio 2014, del piano anticorruzione;
– La mancata adozione del piano della trasparenza;
– La mancata collaborazione con l’Organismo interno di valutazione (Oiv) per la predisposizione del Codice di comportamento;
– La mancata trasmissione all’Oiv le osservazioni da questo richieste ai fini della predisposizione definitiva del Codice di comportamento, impedendone l’adozione;
– Il mancato coordinamento degli uffici e, anzi, l’intralcio arrecato agli stessi attraverso l’arbitraria disposizione del personale a questi assegnato «nonostante diverse direttive impartite dallo scrivente (v. caso eclatante del sig. Leonzio Patisso)»;
– L’esposizione del Comune a continue sollecitazioni e diffide da parte della Prefettura di Brindisi per l’omessa approvazione in tempo utile sia del rendiconto di gestione 2012, sia del regolamento dei controlli interni;
– La mancata trasmissione del referto semestrale del sindaco alla Corte dei conti sia con riferimento all’anno 2013 che con riferimento all’anno 2014, nonostante le sollecitazioni ricevute in tal senso;
– La mancata quotidiana pubblicazione degli atti, sotto la sua responsabilità, degli atti adottati dall’ente sul suto internet del Comune, adducendo giustificazioni prive di qualsivoglia pregio giuridico;
– La mancata pubblicazione dei dati previsti dall’articolo 14 del decreto legislativo 33/2013, violando i dovere gravanti sul responsabile anticorruzione;
– La mancata assistenza giuridico-amministrativa agli organi dell’ente, come contestato sia da funzionari del Comune sia da consiglieri comunali e assessori;
– Il rifiuto di relazionare sui vari argomenti posti all’ordine del giorno in sede di Consiglio comunale e di giunta;
– Le assenze ingiustificate e non comunicate dal posto di lavoro;
– L’esercizio, in violazione della legge, di poteri sostitutivi;
– La violazione del segreto d’ufficio nel rendere pubblici, attraverso comunicati stampa non autorizzati, fatti interni accaduti nell’ente (v. episodio del 5 giugno 2013);
– La violazione della fiducia del sindaco, finendo per adottare atti contrastanti con le direttive dallo stesso impartite;
– L’adozione di atti contrari alle direttive impartite dalla giunta comunale;
– La dichiarazione di nullità e inapplicabilità della sanzione disciplinare inflitta al dipendente Leonzio Patisso, sulla scorta di giustificazioni insussistenti e, comunque, del tutto estranee ed inconferenti rispetto ai gravi fatti addebitati all’indicato dipendente comunale ed acclarati nel corso del procedimento disciplinare , e ciò in palese violazione sia delle norme che regolano il procedimento disciplinare, ivi comprese quelle che attribuiscono la competenza esclusiva in materia soltanto al responsabile dell’ufficio procedimenti disciplinari, sia delle norme disciplinanti il procedimento amministrativo.

cosimo pomaricoConsiderate insufficienti le controdeduzioni del diretto interessato e sfumata ogni possibilità di una chiusura consensuale del rapporto, giunta e sindaco hanno quindi deciso per il provvedimento di revoca, trasmesso anche all’Albo segretari comunali e provinciali tenuto presso la Prefettura di Bari.

Nel frattempo, nel corso della mattinata di oggi, si è aggiunta una nuova puntata, di cui riferiremo in un altro articolo, a questa sorta di saga in salsa oritana.

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