Il Consiglio comunale precedente a questo si era già espresso a favore della conservazione dell’ufficio del Giudice di pace a Francavilla, ma sarebbe intenzione dell’attuale amministrazione privarsene a causa degli alti costi che per il Comune avrebbero i locali giudiziari ubicati in via Ceglie Messapica. Gli avvocati francavillesi e diversi esponenti politici, soprattutto dell’opposizione, però, promuovono una levata di scudi, opponendosi anche nell’interesse dei cittadini e con forza a una simile eventualità. Non solo e non tanto logiche di campanile, ma per l’appunto questioni pratiche dimostrerebbero che rinunciare al Giudice di pace non comporterebbe poi tutto questo risparmio per le casse comunali.
«L’amministrazione comunale preannuncia la chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace di Francavilla Fontana – dichiara Michele Iaia, ex candidato sindaco per Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale – ma noi ci opporremo fermamente a che ciò non accada, perché significherebbe perdere un presidio di giustizia a forte connotazione territoriale, che è al servizio della comunità. Non è quindi ipotizzabile agire solo pensando ai costi, senza considerare i servizi, con il risultato di non ridurre i primi (si pensi alle quotidiane trasferte di dipendenti comunali ed agenti di polizia municipale verso Brindisi per motivi di servizio o per rendere semplici dichiarazioni testimoniali) e di creare disservizi in danno della collettività».
Alla posizione presa da Iaia, che faceva parte della passata amministrazione della Corte, si uniscono i suoi ex colleghi di coalizione, quelli che per l’appunto si erano espressi per la conservazione del presidio di giustizia dopo che, nell’ambito dei tagli disposti dal governo centrale e ricompresi nella spending revew, Francavilla aveva già perso la sezione distaccata del Tribunale di Brindisi.
Sulla questione si preannuncia una delle prossime battaglie politiche che, dopo la proclamazione degli eletti attesa a giorni, avranno luogo nel nuovo Consiglio comunale della Città degli Imperiali.
