MESAGNE – Una questione “particolarmente delicata e merita la dovuta prudenza da parte di tutti”. E’ un invito alla prudenza la replica del sindaco Franco Scoditti all’interrogazione presentata dalla consigliera comunale di FI Didonfrancesco in merito alla presunta violenza su un minore avvenuta a Mesagne, nel corso di una visita guidata. “In qualità di Sindaco – scrive Scoditti – ho sentito l’esigenza di intervenire immediatamente intanto per tentare di cogliere, per quanto possibile in questi casi, la verità dei fatti e per accertarmi personalmente che il bambino in questione e la sua famiglia siano sereni. Appena venuto a conoscenza dell’episodio ho subito contattato la responsabile dell’Ufficio Cultura che ha titolo rispetto alla gestione delle visite guidate. E’ opportuno chiarire che non c’è alcun coinvolgimento o responsabilità dell’Ente e dell’Amministrazione Comunale rispetto a quanto accaduto”.
Scoditti prosegue: “Dopo aver posto in essere i dovuti accertamenti l’Ufficio Cultura ha fatto sapere che il Comune, attraverso lo stesso servizio, ha accolto la prenotazione della visita dei bambini organizzata da un Centro Estivo proveniente dalla Città di Sandonaci ed ha disposto come di consueto l’apertura dei vani fruibili all’interno del Castello. Il gruppo dei bambini presenti in visita è stato guidato da personale incaricato direttamente dagli organizzatori del Centro Estivo e quindi non da personale comunale. In ogni caso il personale comunale in servizio non è stato testimone di alcun atto di violenza. Ad ogni buon conto e per testimoniare la portata di quanto accaduto il centro estivo di Sandonaci ha effettuato questa mattina un’altra visita guidata a Mesagne con altri ragazzi.
Mentre scrivo mi sto mettendo in contatto personale con l’operatore che ha gestito la visita guidata e con la responsabile del centro estivo di Sandonaci, nella ferma intenzione di capire fino in fondo i contorni della vicenda, di cui renderemo conto nella risposta ufficiale e istituzionale secondo i tempi e i modi stabiliti dal regolamento.
Al di là di queste doverose considerazioni, da Sindaco e da cittadino mi preme sottolineare che, pur rispettando il ruolo del consigliere comunale che ha sollevato la questione, a mio avviso sarebbe stato molto più opportuno e prudente gestire la comunicazione dei fatti in maniera più accorta. Nessuna censura. Ci mancherebbe altro. Sarebbe bastata una condivisione immediata quanto responsabile delle informazioni con chi ha davvero a cuore l’immagine della città prima di spedire alla stampa titoli che parlano di violenza a Mesagne. I giornalisti fanno il proprio dovere riportando le notizie, ma chi fornisce quelle notizie deve preoccuparsi preventivamente di fare le dovute verifiche e di tutelare l’immagine della comunità che da anni combatte la sofferta e difficile battaglia della legalità”.