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Nuova ondata di migranti a Taranto: «Se serve aiuto, Francavilla c’è»

profughi migrantiUna nuova ondata migratoria di persone provenienti soprattutto dalla Siria sta per gremire ancora il porto di Taranto, dove si attendono altri più di mille profughi in fuga da una situazione, quella siriana per l’appunto, che definire di emergenza umanitaria suona un po’ riduttivo. Dopo l’accoglienza, per quanto temporanea, riservata a 42 migranti settimana scorsa dall’amministrazione comunale, dal consorzio Nuvola e dallo Sprar di Francavilla, l’assessore ai Servizi sociali della giunta guidata dal sindaco Maurizio Bruno, Gerardo Trisolino, si dice pronto a dare nuovamente, nei limiti delle possibilità, una mano per ospitare questa gente in difficoltà. D’altra parte, i francavillesi avevano dimostrato grande solidarietà nei confronti dei siriani approdati in città la sera dello scorso 24 giugno, conferendo generi di prima necessità, indumenti e persino giocattoli ai volontari che si erano attivati per fronteggiare al meglio la situazione. Donazioni la cui maggior parte, a causa dello smistamento dei profughi in altri centri della provincia, è rimasta a disposizione di chi ne avevo organizzato la raccolta e che, dunque, potrebbero essere ora destinate ad altre associazioni attive nel Sociale. Oppure potrebbero tornare utili nel caso in cui le autorità dovessero nuovamente arruolare la Città degli Imperiali nella gestione di questo nuovo, imponente flusso migratorio originato dalla disperazione di un popolo intero alla ricerca di un futuro migliore per sé e per i propri figli.

Gerardo Trisolino
Gerardo Trisolino

«Nel porto di Taranto sono in arrivo oltre 1.100 profughi provenienti dalla Siria, dalla Palestina e dall’Africa subsahariana. Prepariamoci a una nuova accoglienza. Se la prefettura ce lo chiederà, certamente non ci tireremo indietro!», dice l’assessore Trisolino, assicurando che la macchina dei soccorsi non si è spenta affatto dopo la partenza dei 42 siriani accolti nei giorni passati. Ora resta da capire se il Laboratorio urbano “In punta di piedi” potrà fungere da centro di primissima accoglienza insieme con lo Sprar, nato invece proprio per essere protagonista in situazioni come questa.

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