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Il presidente del Tribunale: non più abiti succinti e infradito, urge decoro

minigonna
Non più abiti succinti in Tribunale, l’ha stabilito il presidente

Alcuni l’hanno accolta con favore, altri molto meno, ma il presidente del Tribunale di Brindisi, dopo non poche polemiche sull’argomento, ha preso posizione: non più abiti succinti, minigonne, shorts, scollature nelle aule di giustizia.

La nota, datata 24 giugno 2014, è stata affissa proprio quand’è scoppiato il caldo afoso all’ingresso degli uffici giudiziari, così che nessuno possa far finta di niente. «Ignorantia legis non excusat», recita d’altra parte un noto brocardo latino a tutt’oggi valido: non esiste, quindi, che magistrati, avvocati, praticanti, testimoni e – perché no? – imputati, attori e convenuti sfoggino mise non consone alla “sacralità” che l’ambiente, secondo lo stesso presidente, richiede.

«Per evitare il reiterarsi di situazioni incresciose all’ingresso del Palazzo di Giustizia- cita testualmente- La informo che l’ingresso non è consentito alle persone vestite in modo non decoroso, intendendo per tale pantaloncini , salvo che non costituiscano elementi di divisa degli appartenenti alle forze armate, vestiti eccessivamente scollati e/o trasparenti, minigonne, ciabattine infradito, ecc», scrive il dottor Giardino nella nota fatta recapitare al responsabile della sicurezza e, per conoscenza, al procuratore della Repubblica, Marco Dinapoli.

Unica eccezione per gli appartenenti alle forze dell’ordine, qualora l’abbigliamento non ortodosso dovesse essere ricompreso nelle divise istituzionali in loro dotazione (cosa improbabile).

Lungi dal trattarsi di una disposizione maschilista, quella del presidente del palazzo di giustizia è rivolta anche agli uomini, che sarebbero sempre più soliti recarsi nelle aule in ciabatte, infradito e calzoncini anziché in modo sobrio.

Tuttavia, anche le donne sono avvisate: non è questo un posto in cui sfoggiare le qualità fisiche, ma al limite quelle umane e professionali. Dopodiché, varcato l’uscio, liberi tutti, com’è giusto che sia.

Dei controlli saranno incaricati, centimetro alla mano e clausola generale del buon costume ben presente, le guardie giurate addette ai controlli: in caso di trasgressioni, impegni importanti o meno, gli interessati saranno invitati ad accomodarsi fuori dal perimetro del Tribunale fintanto che non si cambieranno. Ché la giustizia è, in fondo, ancora qualcosa da prendere sul serio. Anche in Italia.

 

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