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Francavilla, primo Consiglio comunale con l’incognita presidente: Sel o Ncd?

sala consiglio comunale francavilla fontana orizzontaledi EMILIO MOLA

Quello di domani, giovedì 10 luglio, sarà per Francavilla Fontana il primo Consiglio comunale dell’era targata Maurizio Bruno. Una seduta che da un punto di vista strettamente amministrativo non inciderà granché sui destini della città, dal momento che la maggior parte del tempo sarà speso in cerimonie e formalità da primo giorno di scuola. Ben altre conseguenze potrebbe invece sortire la stessa adunanza sugli equilibri politici interni alle tre coalizioni in campo, tanto a Francavilla, quanto nel resto della provincia. La mina dal potenziale ancora tutto da conoscere su cui volenti o nolenti i partiti di destra, centro e sinistra, dovranno domani posare il piede, è l’elezione del presidente del Consiglio comunale. Una faccenda solitamente di poco conto in altre realtà e in altri momenti. Ma non a Francavilla, non ora. Perché qui non basterà “premiare” con lo scranno più ambito il consigliere comunale maggiormente suffragato. In gioco c’è ben altro.

E quel ben altro si chiama “Nuovo centrodestra”. Il partito di Angelino Alfano è una fanciulla dalla buona dote elettorale, che non ha ancora cinguettato il suo “sì” a favore di nessuno dei due spasimanti che ambiscono a impalmarla. Forza Italia e Pd non si sono mai profusi finora in corteggiamenti pressanti e sfacciati, ma non hanno smesso di ronzarle attorno. Per questa ragione domani il Pd, al fine di ingraziarsene l’amicizia e i favori in vista delle prossime tornate elettorali, potrebbe cedere all’ambita e titubante forza centrista – e precisamente all’avvocato Luigi Galiano -, la presidenza del Consiglio, nonostante la stessa non faccia parte della maggioranza di governo. Una mossa che da un lato dovrebbe convincere definitivamente il Nuovo centrodestra francavillese e, perché no, quello provinciale, a lasciarsi catturare nell’orbita del centrosinistra. Ma a quale prezzo?

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Maria Passaro

Lo scotto da pagare sarebbe la perdita di Sinistra e libertà, alla cui consigliera Maria Passaro, la presidenza del Consiglio è stata promessa. Quindi che fare, conservare i vecchi amici, o ingraziarsi i nuovi? Se a decidere fosse il cuore, probabilmente, la risposta sarebbe la prima. Ma in politica il cervello, e i conti, spesso pesano di più. Sel è un partito in caduta libera. Il suo leader nazionale Vendola fra pochi mesi non sarà neanche più presidente della Regione, e da settimane la sua creatura, il suo partito, sta letteralmente andando in frantumi, con defezioni di pezzi da 90 che fatte le valige si sono presentati alle porte del Pd e Matteo Renzi. Inoltre i possibili resti di Sel resterebbero, anche se delusi, a sinistra, senza mai ingrossare le file del centrodestra.

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Luigi Galiano

Lo stesso non si può dire del Nuovo centrodestra. Il partito di Alfano, con un Silvio Berlusconi ormai messo in discussione perfino da suoi, è destinato a nel peggiore dei casi a confermare il suo 4-5% di consensi, nel migliore a intercettare i voti dei moderati in uscita dal Forza Italia. Non solo: in caso di mancato accordo col Pd, il Ncd non resterebbe col suo pacchetto di voti in mezzo al guado, senza far nulla, ma li porterebbe molto probabilmente sull’altra sponda, arrecando al centrosinistra un doppio e fatale danno. Insomma, a Francavilla questi ragionamenti potrebbero pesare e non poco sulla scelta del presidente del Consiglio. La quale scelta, a sua volta, potrebbe contribuire a determinare in futuro i rapporti di forza tra centrodestra e centrosinistra. In ballo, lo ricordiamo, ci sono le elezioni regionali della prossima primavera, le amministrative in diversi comuni del brindisino, quelle – tutte interne alla politica – del presidente della Provincia, che vede Maurizio Bruno fra i papabili. Il contributo di Ncd sarà quindi determinante, e accaparrarselo con questa mossa potrebbe essere un investimento sul futuro, dal sicuro guadagno.

E Forza Italia? Il partito di Luigi Vitali potrebbe non restare lì a guardare. Proprio ieri il commissario azzurro ha lanciato nuovamente l’amo nelle acque moderate, invitando il Nuovo centrodestra a rifiutare ogni accordo di governo col centrosinistra, per tornare nella sua casa originaria. Il partito di Alfano non ha risposto picche, ma attende anch’esso un atto d’amore. E un voto a favore di Luigi Galiano domani in Consiglio comunale potrebbe se non conquistare il cuore di Ncd, quantomeno lasciarlo nell’incertezza.

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