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La storia: «Villa comunale troppo pericolosa per mia figlia, ecco come ho risolto il problema…»/FOTO

parco giochi damiano 9«Dopo aver portato mia figlia in villa e aver notato a quanti rischi era esposta, ho preso una decisione: qui non ci si torna più, ma papà ti costruirà un parco giochi tutto per te, per i cugini e i tuoi amichetti» Detto, fatto. I costi? Irrisori.

Cosa non si farebbe per accontentare e vedere sorridere i propri figli. Si parla tanto, in questi giorni, di giardini pubblici preda del degrado e intrisi di pericoli per grandi e soprattutto piccini. Tanto che molti genitori neppure la prendono più in considerazione l’ipotesi di portare a giocare i bimbi in villa comunale.

La storia di Damiano De Michele ne è un esempio, nonostante il lietissimo fine.

«Mia figlia come penso tutti i bambini – racconta – ama gli spazi aperti e, in particolare, i parchi giochi: scivoli, giostrine, altalene. Un bel giorno l’accontento e la porto nella villa comunale di Oria, ma giusto il tempo di fare un giro e mi accorgo che quel posto non è per niente sicuro per noi grandi, figuriamoci per i più piccini: così la prendo per mano e, con lei molto delusa e quasi in lacrime, ci allontaniamo e torniamo a casa. Siccome proprio non mi andava di vederla così, le faccio una promessa: te lo fa papà un parco giochi, tutto per te e dove non ti fai male».

Il giorno dopo, Damiano torna in villa, questa volta da solo, e armato di centimetro, comincia a prendere le misure dello scivolo e delle altalene. Una promessa è una promessa e le aspettative dei più piccoli non vanno mai deluse: non è giusto che per l’inerzia o il disinteresse del Comune i bimbi non possano disporre di un posto in cui giocare all’aperto e in tutta tranquillità anche per i genitori.

«Nei giorni e nelle ore in cui ero libero dal lavoro – racconta ancora Damiano, che è un tuttofare quando si tratta di ideare, costruire, riparare – ho cominciato a reperire il materiale che faceva al caso mio: il legname che fortunatamente avevo in deposito più corde e scivoli, in totale avrò speso al massimo 250 euro, ma buona parte del costo è stata assorbita dal colore per la verniciatura finale. Se non avessi avuto a disposizione il legno, diciamo che tutto mi sarebbe venuto almeno 1.600-1.700 euro: una cifra che per un privato è abbastanza impegnativa, mentre per il Comune, anche se si deve aggiungere il costo della manodopera, è piuttosto irrisoria».

Il risultato? Le immagini a corredo di questo articolo parlano molto chiaro: altro che gli attrezzi che si trovano in villa!

«Ciò che a me interessa di più – dice papà Damiano – è che mia figlia, i miei nipoti e i loro amichetti possano giocare in libertà e al sicuro da pericoli, e poi il loro sorriso non ha prezzo»

«Comprendo – conclude – che non tutti sanno o possono fare quello che ho fatto io, per motivi pratici ed economici, ma sarebbe bello che simili atteggiamenti fossero un giorno assunti anche da coloro che amministrano i nostri comuni, dato che esercitando quel ruolo, e gestendo soldi della collettività, dovrebbero un po’ essere portati a sentirsi genitori di tutti i bimbi e andare incontro anche alle loro esigenze: una crescita sana passa anche dalla possibilità di giocare in maniera sana».

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