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Francavilla e il Pug, l’epopea del dottor Furbino: in una storiella di fantasia, l’identikit dei presunti speculatori edilizi

piantina francavilla pugIn questi giorni, il tema “caldo” della politica francavillese è il Pug – il Piano urbanistico generale – cui l’attuale amministrazione, con in testa l’assessore all’Urbanistica Roberta Lopalco, intende imprimere un’accelerata. Così, mentre i politici si dividono tra favorevoli e contrari, favorevoli con riserva e contrari dietro condizioni, adombrando in qualche caso lo spettro delle precedenti speculazioni edilizie, nella casella di posta elettronica de Lo Strillone arriva una mail sibillina, mittente anonimo o, per meglio dire, pseudonimo: Oliver Queen alias l’Arrow di Francavilla. Nel corpo del testo c’è una storiella a mo’ di esempio che mira a far comprendere come si sarebbero comportati alcuni presunti speculatori edilizi in un passato non troppo remoto.

Normalmente, per una precisa scelta editoriale, non si dà spazio agli anonimi o agli pseudonimi, insomma a chi nel denunciare qualcosa preferisce non metterci la faccia. In questo caso, però, si è deciso di fare un’eccezione per almeno due motivi: innanzitutto, i nomi del racconto sono di fantasia così come di fantasia potrebbe essere il racconto stesso; in secondo luogo, se la storiella si fosse realmente verificata, conoscerla potrebbe rivelarsi utile a dare quantomeno un’idea di quali siano state, se vi sono state, le speculazioni di cui tanto si chiacchiera ultimamente negli ambienti politici della Città degli Imperiali (ma sempre stando attenti a non fare nomi, cognomi e a non fornire indicazioni di sorta: restando sul generico).

Questo, in alcuni punti opportunamente depurato, lo scritto che il signor Queen (che è poi un supereroe della serie tivù Smalville, ispirato a Freccia Verde dei fumetti DC Comics) ha deciso – bontà sua – di inviarci:

«Un giorno, mentre Alberto era in giro tra la gente di Francavilla, viene fermato da un certo sig. Adolfo, vecchio assegnatario di alloggio della cooperativa “Pia Pia”, che, oramai avanti con l’età e dinanzi al disastro di essere stato costretto a vendersi l’alloggio perché gli è costato tanto e non riuscendo più a pagare il mutuo dopo avere fatto molte spese dopo l’assegnazione, decide d’informarlo della situazione a lui accorsa.

Adolfo, sollecitato da Alberto, torna con la mente a 20 anni prima, quando cioè tutto ebbe inizio:

C’era una volta la “Pia Pia”, cooperativa edile intestata a un parente di un francavillese impegnato in tutt’altro settore: il dott. Furbino. Questi, sfruttando i “padroncini” (uno fra tutti l’impresa di intonaci “Contegni”), ha realizzato delle costruzioni speculando sulla cooperativa edile nel frattempo divenuta stazione appaltante.

Dopo la speculazione sul programma costruttivo della cooperativa – se non ricordo male “Giuvenia”, con i soldi “guadagnati” ha poi costruito in zona C6 (via Santa Teresa di Mumbai) facendosi pagare a peso d’oro, qualcosa come 230mila euro, degli alloggi che il giorno dopo la stipula dell’atto notarile ne valevano già 160mila, ossia 70mila euro in meno e con difetti di costruzione non indifferenti.

Capisci la mia rabbia?! Il dott. Furbino ha speculato sui soci della sua cooperativa, stazione appaltante, e poi affidando i lavori in subappalto. La casa doveva costare inizialmente 100 milioni di lire, alla fine venne a costare 150 milioni. Che fregatura!

Ecco perché oggi fa un certo effetto sentir parlare di speculatori e ascoltare gente che osteggia il Pug per interessi che niente hanno a che vedere con il benessere dei francavillesi e di Francavilla: io sono una prova vivente delle vecchie speculazioni, con i vecchi speculatori ancora in circolazione».

 

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