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Pronto soccorso di Francavilla, il personale: «Siamo pochi ed esasperati, chiediamo rispetto: utenti spesso maleducati e insensibili alle reali urgenze»

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Pronto-soccorso-Camberlingo

Si riceve e pubblica qui di seguito una lettere aperta che è stata inviata alla nostra redazione dal personale del pronto soccorso dell’ospedale “Dario Camberlingo”. Agli operatori va la nostra comprensione e solidarietà per i casi più estremi che si trovano a dover fronteggiare:

Dopo gli innumerevoli articoli, pubblicati e dopo i numerosi commenti degli utenti, vorremmo dare delle delucidazioni.

Il pronto soccorso di Francavilla spesso è nel mirino degli utenti per le cattive informazioni che vengono divulgate.

L’inaugurazione del nuovo pronto soccorso di Francavilla, oltre a locali più ampi e accoglienti, avrebbe dovuto portare a un aumento del personale, in modo da offrire un servizio migliore all’utenza, che diventa sempre più numerosa ed esigente; ma questo non è accaduto, anzi: a un anno dall’inaugurazione, il personale medico conta due unità in meno, andate in pensione e mai sostituite; il personale infermieristico per un P.S. dovrebbe essere formato da 18 unità più il caposala, in forza ce ne sono soltanto 11 compreso il caposala.

Questa situazione prevede per il personale turni estenuanti e per essere fedeli al proprio dovere si saltano i riposi, si lavora da soli, non si prendono ferie, le ore in più dedicate al P.S. non vengono pagate e spesso, se si hanno problemi familiari o di salute ed è indispensabile assentarsi, i colleghi sono costretti a fare ulteriori sacrifici.

Il personale O.s.s (Operatori socio-sanitari), le braccia motrici del P.S., quasi sempre lavora da solo, e non per servire il solo P.S, ma tutto l’ospedale: per poter lavorare almeno in due sopratutto di notte dovrebbero essere 13 unità, attualmente solo 8.

L’ospedale di Francavilla non prevede guardia attiva (medico di notte) per quasi tutte le specialità, eccetto per la cardiologia, la ginecologia e l’anestesista.

Inoltre a causa della medicina difensiva, spesso i medici di famiglia e di guardia medica inviano utenti in P.S. per indagini spesso non urgenti che potrebbero essere eseguite in regime ordinario.

Il servizio assistenziale offerto attualmente dal P.S. di Francavilla è inefficiente per la mole di utenti che si riversano in esso e purtroppo gli operatori non riescono a fare di più di ciò che fanno.

Dare assistenza in contemporanea a più pazienti critici e trattare l’utenza che “attende” spesso diventa ingestibile.

Ai pazienti che attendono il proprio turno in codice bianco o verde e ci chiedono quando verranno visitati, la nostra riposta è sempre “non appena possibile”…

Ma non è la volontà degli operatori a renderlo possibile, bensì la necessità di gestire con priorità i codici di gravità superiore.

Fatto quello, potremo dedicarci a loro con la stessa perizia, prudenza e diligenza, perché è nostro dovere fornire un servizio di qualità.

L’utente che è fuori da una porta” chiusa” spesso non sa cosa succede all’interno e impreca lanciando maledizioni. Ogni paziente, ogni problematica necessita dei suoi tempi per essere gestita, non sono tutti uguali. La porta è chiusa per salvaguardare la privacy dell’utente in visita, non per altri motivi.

Spesso quando viene comunicata la presenza di un codice rosso e la necessità di trattarlo immediatamente, pena la vita, gli altri pazienti che attendono rispondono: “A me non me ne frega niente, mi dovete vedere subito”, espressione di un egoismo becero e disumano, dove nessuno conta tranne se stessi.

Spesso poi per le lunghe attese i pazienti sbraitano, insultano, aggrediscono, minacciano, alzano la voce, contro chi nonostante tutto cerca di fare al meglio il proprio lavoro. Si comprende l’ansia la preoccupazione, ma ciò non può sfociare nell’inciviltà.

Troppo spesso si ricorre ai carabinieri per denunciare gli utenti di aggressione e di interruzione di un pubblico servizio. Queste cose non servono a nient’altro che ad allungare i tempi di attesa e poi si lamentano del tempo trascorso non in attesa al P.S., ma dentro al P.S..


Siamo qui per prenderci cura di ogni persona che arriva con una richiesta di aiuto, perché è esattamente questo che rappresenta ogni accesso per noi.
 Ogni persona che entra in sala visita ha il diritto di essere valutata accuratamente, ascoltata, trattata adeguatamente, come è giusto che sia e come facciamo sempre, per tutti, nessuno escluso, neanche chi accede con l’influenza. Tutto ciò impiega tempo e risorse, queste ultime sempre più scarse, e non a causa degli operatori sanitari ma di coloro che hanno predisposto i tagli alla sanità…

Il personale del P.S. dell’ospedale “Dario Camberlingo” di Francavilla Fontana

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