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Affissioni elettorali abusive, a Francavilla è record di violazioni

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dippolito

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Urlano dai palchi parole come onestà, trasparenza, rispetto delle regole e pulizia. Le ripetono stringendo mani per strada, le scandiscono negli incontri con gli elettori, le sottolineano nei comunicati, nelle interviste, sui giornali, le radio, le tv. Predicano bene, benissimo i candidati alla Regione Puglia al rush finale in questi giorni di campagna elettorale agli sgoccioli. Ma razzolano male, malissimo. Loro, o chi per loro. Chi ha il compito di affiggere i manifesti con faccioni e slogan accattivanti, sembra dimenticare, in un’amnesia collettiva che a quanto pare non risparmia alcun partito in corsa, che anche per le affissioni ci sono delle regole.

E qui a Francavilla questa piaga, questa epidemia che contagia smemorati ovunque, sembra aver colpito con maggior virulenza che altrove. I vigili urbani del comandante Antonio Cito, coordinati dal tenente Luana Casalino, hanno fin’ora dovuto lavorare di lena per sanzionare tutte le violazioni consumate nella Città degli Imperiali. E fin’ora, dati aggiornati a oggi 25 maggio 2015, ne hanno collezionate ben 82. Per caprie l’entità di questa cifra basti pensare che i Carabinieri hanno fin’ora contestato circa 120 affissioni abusive: ma in tutta la provincia di Brindisi. Si tratta per lo più di manifesti appiccicati al di fuori dello spazio affidato dai Comuni a ogni singola lista, e a quanto pare la pessima abitudine è politicamente trasversale.

Con la settimana appena iniziata, e con i giorni di fuoco del rush finale, il numero potrebbe lievitare oltre. E tuttavia non è detto che qualcuno, alla fine della fiera, pagherà effettivamente per queste violazioni (da 100 a mille euro, le sanzioni previste, oltre a un anno di reclusione). Tra condoni e archiviazioni, la faccenda si chiude solitamente a tarallucci e vino. A pagare sono in pochissimi, talvolta nessuno.

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gianluca schifone
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