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Serpente del Sud America se ne va in giro per Oria. Trovato in piazza Lama

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Margherita Sportillo mostra il falso serpente corallo appena salvato a Oria
Margherita Sportillo mostra il falso serpente corallo appena salvato a Oria

“Nero su giallo, serpente corallo; rosso su nero, non è quello vero”. E’ una filastrocca che in Sud America uomini e donne mandano giù a memoria fin dalla più tenera età. Perché conoscerla, o non conoscerla, può fare la differenza: tra la vita e la morte. Qui però non siamo in Sud America, al limite siamo in Sud Italia, e qui non è necessario imparare a riconoscere il vero e velenosissimo serpente corallo dal suo innocuo imitatore. Almeno fino a ieri. Fino a quando in pieno centro a Oria una giovane coppia del posto si è imbattuta in un serpente dalle striature colorate, simile a un velenossimo serpente corallo, trovato nei pressi di piazza Lama.

EVENTO 9 LUGLIO 2015 -

Danilo Pagano e Margherita Sportillo erano in auto quando, quest’ultima, dice al ragazzo di fermarci. Perché? “C’è un serpente per strada”. E ha ragione. Ma non è un serpente qualsiasi, non è la solita biscia. Non è nemmeno un rettile che dovrebbe trovarsi in Italia, nemmeno in Europa. Lo osservano, e le possibilità sono due: o è un letale serpente corallo, o è il suo imitatore, cui l’evoluzione ha fatto vestire degli stessi sgarganti colori per tenere lontani i predatori. Altri, di fronte a una simile alternativa, se la sarebbero svignata.

11707479_10207234440927936_7743661893925464352_nMargherita no. Lei è la fidanzata di Danilo, che con gli animali e i serpenti ci lavora (mai rettile a sangue freddo fu più fortunato), e intuisce da subito che quello agonizzante a terra è un “falso serpente corallo”. I due recuperano l’animale, che è ferito, ma non mortalmente, e lo portano ad “Amazon Basin” di Davide Gallus, dove Danilo lavora, per prendersene cura. Intanto la coppia pubblica su Facebook la foto della bestiola, e in poche ore ecco che salta fuori il proprietario. Il serpente ora sta bene e presto tornerà a casa, da dov’era fuggito. Merito dell’occhio esperto di due amanti degli animali che hanno saputo riconoscerne la non pericolosità del rettile, e hanno voluto prendersene cura. Fosse capitato qualcun altro, probabilmente, la faccenda si sarebbe conclusa diversamente. E drammaticamente. Almeno per l’innocuo e corallo impostore.

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